vai al contenuto principale

Ecco, i giochetti di Rassie Erasmus quelli davvero Gonzalo Quesada non li manda giù. Quel calcetto d’inizio di due metri con palla recuperata da un sudafricano e conseguente mischia al centro. E poi quegli strani passaggi che sembrano un lancio in touche, ma al centro del campo con conseguente maul fatta crollare e penalty. La telecamera inquadra l’allenatore sudafricano che ride. Lo inquadra anche quando l’arbitro dà rosso diretto e definitivo (niente sostituzione dopo 20 minuti) a Wiese. E lì Rassie non ride, fa il sorpreso: “Ma perché? Che ha fatto?”. Poi a fine partita dirà di essere “abbastanza felice per il risultato”. Avrebbe voluto dare agli azzurri una lezione più dura.

Zambonin, uno dei giovani elementi schierati da Quesada, cerca di prendere il pallone in touche, ieri la rimessa non è stata all’altezza (Foto Federugby)

“La differenza fra noi e loro è questa. La loro fisicità ci ha messo sotto pressione e non abbiamo saputo sfruttare le situazioni. Abbiamo gestito male la loro aggressività. Di positivo vedo il carattere di questa squadra, il fatto che nel secondo tempo non abbiamo mai mollato. Poi certo quando prendi 19 calci di punizione le cose sono ancora più complicate”, dice Quesada. Male in touche dove abbiamo gettato al vento alcuni dei rari palloni in attacco, alti e bassi in mischia, ma molto bene all’inizio tanto che Erasmus corre ai ripari e cambia Thomas du Toit adattato a pilone destro dopo appena 30 minuti. “Ci eravamo preparati a un’altra partita, ma la realtà è questa – dice capitan Cannone – sono orgoglioso dei miei compagni, certo dispiace restare a zero”. Eppure alla fine di questo tour c’è del buono da riportare a casa, il bicchiere è mezzo pieno. “Giacomo Da Re ora è un’alternativa valida nel ruolo di 10, Odiase e Izekor hanno fatto un bell’ingresso in campo nelle due partite, peccato oggi per il giallo di Odiase. Pablo (Dimcheff) ci teneva moltissimo a giocare con l’Italia ed è entrato nel gruppo alla grande, così Mirko (Belloni) che oggi è stato lanciato in questa battaglia. E poi Canali, davvero una bella sorpresa, Zambonin, Favretto che si è infortunato ma avremmo voluto vederlo di più”. Giocatori che aumentano la profondità. “E quando c’è competizione nei ruoli è bene per tutti”, dice Cannone. Poi sollecitato sulla sua stagione sia al club che in nazionale ha parole soprattutto per il tour, per essere stato capitano “della squadra del paese più bello del mondo”.

Rassie Erasmus durante la conferenza stampa del dopopartita, dietro a lui il capitano degli Springboks Slmaan Moerat (Foto SaRugby.co.za)
Rassie Erasmus durante la conferenza stampa del dopopartita, dietro a lui il capitano  Salmaan Moerat (Foto SaRugby.co.za)

“Lo scopo era far provare l’altissimo livello a giocatori che non ne avevano mai avuto occasione. E qui si è fatta un’esperienza molto importante. Abbiamo lasciato a casa i leader del gruppo e volevamo vedere chi si faceva avanti per occupare prendere il loro posto. Sono soddisfatto soprattutto in vista della Coppa del mondo del 2027. E’ stato eccitante il nostro tour, il lavoro svolto insieme, la forza del gruppo, l’inserimento dei nuovi”. Prima dei tre test si era detto che la prima partita e la seconda forse erano le più difficili, invece… “Non lo posso più dire – prova a sorridere Quesada – Nel primo test con la Namibia abbiamo fatto quello che ci eravamo ripromessi, nel secondo abbiamo sorpreso gli Springboks, qui siamo stati dominati. Ripeto il divario fra noi e loro è questo. Ora sguardo a novembre, ritroveremo gli Springboks, ma anche Australia e Samoa. Con un gruppo più maturo”.

Nella foto di apertura Niccolò Cannone per la seconda volta è stato il capitano degli azzurri (Foto Federugby)

Torna su