Finisce senza un vincitore la partita dell’assurdo, l’Italia dei giovani srotola sul prato di Calvisano tutta la propria immaturità e continua a offrire alla rude Georgia il ruolo di sua bestia nera: finisce 19-19 (3-3, il conto delle mete), ha un seguito l’incapacità azzurra di trovare una soluzione al gioco elementare, a tratti anche rozzo, di una squadra che vive di fisico e prove di forza, in un Mondiale è dal 2018 che va avanti la striscia senza successi (in 6 incontri: 4 sconfitte, 1 vittoria, 1 pareggio), ma questa volta pure a cercarla non c’è una spiegazione, perché l’Italia sperpera il privilegio di poter giocare con l’uomo in più per 70 minuti, non indovina una scelta tattica, si fa trascinare nel groviglio del gioco tanto caro ai Lelos e alla fine salva la pelle perché in una partita senza capo né coda all’ultimo minuto utile Todaro completa la serata folle segnando la meta del pareggio.

Difficile mettere insieme il racconto della partita, l’Italia non trova una soluzione alla mischia chiusa in perenne affanno e diventa indisciplinata, il gioco si spezzetta in mille rivoli, la pazzia del capitano Dvali che dopo 12′ attenta alla testa di Casarin e se ne va diretto sotto alla doccia, contribuisce a rendere tutto più farraginoso, anche se alla prima azione in superiorità numerica Zanandrea rompe due placcaggi e segna la meta che sembra mettere la serata in discesa.
Niente da fare, il gioco al piede questo sconosciuto e allora è difficile guadagnare terreno, l’Italia si intestardisce nella battaglia di terra, si va avanti tra scontri di muscoli e placcaggi a ripetizione in mezzo al campo. Pian piano la partita scivola in una nebulosa, di meglio i georgiani non potevano chiedere, è il loro territorio di caccia preferito. E così si riorganizzano, nascondono negli spazi stretti l’inferiorità numerica, escono sempre con un calcio di punizione dalle mischie chiuse e alla fine tanta superiorità la concretizza Khahubia al termine di un drive da touche cui non si riesce a mettere argine. Prima di andare a riordinare le idee negli spogliatoi Casartelli ha un guizzo dei suoi, segna una meta di rabbia, ristabilisce il vantaggio e regala alla serata in apnea una boccata d’ossigeno.

Non servirà, perché il secondo tempo diventa subito un’agonia prolungata, Corvasce fa crollare una maul che sarebbe finita in meta e ristabilisce la parità dei numeri, la Georgia pianta le tende nei 22 altrui, guadagna un calcio di punizione dietro l’altro e ogni volta decide di giocarlo con una mischia. Alla fine della litania dei vantaggi segna con Spanderashvili e pareggia.
Succede di tutto, l’Italia guadagna 4 penalties di seguito sotto ai pali avversari e decide di giocarli con la mischia invece di mettere in cassaforte i punti del probabile vantaggio; ogni volta domina e alla fine il giapponese Furuse è costretto a spedire in punizione il pilone Gurtskaya (sostituito prima e rimesso in campo poi con uno stratagemma). A quel punto le mischie diventano no-contest, l’Italia con 2 uomini in più tra i trequarti potrebbe giocarne una sotto ai pali e invece incomprensibilmente decide di andare in touche. Come sempre avviene in questi casi si esce dalla palude con un pugno di mosche in mano, ma tanto oramai si è entrati in un contesto surreale. E così succede che la Georgia alla fine di un continuo assalto multifase segni anche la meta del vantaggio con Shioshvili, una terza linea fatta di granito.
Potrebbe finire qui, invece nella sarabanda degli errori Zanandrea ha il tempo di segnare una meta che il Tmo gli nega perché scova la partenza dell’azione in fuorigioco, fino alla volata di Todaro, al pareggio, a una partita che così come è andata è giusto che non abbia avuto un vincitore.
Malgrado tutto adesso l’Italia giocherà nella poule che assegnerà le posizioni dalla quinta all’ottava, passando per la sfida all’Australia. Mai in un Mondiale è arrivata più in là di un ottavo posto. Per sperare di migliorarsi, però, dovrà riordinare in fretta le idee.
Georgia v Italia 19-19 (primo tenpo 5-12)
Georgia: Takaishvili; Keshelava (25’-35’ st Baratashvili), Meskhidze, Kevkhishvili, Burtikashvili (58’ Abesadze); Sirbiladze, Spanderashvili (57’ Dzodzuashvili); Shioshvili, Dvali (Cap), Ardzenadze (62’ Akhvlediani); Margvelashvili (61’ Baramia), Tsulukidze; Gurtskaia (53’ Meskhidze; 62’ Gurtskaia), Khakhubia (54’ Kheladze), Baratashvili(53’ Turashvili). all. Lado Kilasonia
Italia: Pietramala; Drago, Todaro, Casarin, Zanandrea; Fasti (44’-53 Caiolo-Serra), Beni; Casartelli, Miranda (54’ Bianchi), Milano (Cap); Opoku-Gyamfi, Midena (51’Gritti); Bolognini (45’ Trevisan), Corvasce (71’Caiolo-Serra), Mistrulli (45’ Pelliccioli). all. Roberto Santamaria
arb: Katsuki Furuse (JRFU)
Marcatori: 14’ meta Zanandrea; 33’ meta Khakhubia; 37’ meta Casartelli tr. Todaro; s.t 6’ meta Spanderashvili tr. Takaishvili; 80’ meta Shioshvili tr. Takaishvili, 85’meta Todaro tr. Todaro
Cartellini: 13’ rosso a Dvali; 43’ giallo a Corvasce; 63’ giallo a Gurtskaia; 68’ giallo a Bianchi
Nella foto del titolo la meta di Zanandrea nel primo tempo (Foto Delfrate)
