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Presentando Italia-Nuova Zelanda dello scorso anno a Torino (11-29 il finale), Gonzalo Quesada disse che gli azzurri si sarebbero trovati nella tempesta. A chi glielo ricorda parlando della sfida di domani a Pretoria (17,10 diretta su SkySport), contro il Sudafrica campione del mondo dice che la metafora è bella, ma che oggi bisogna parlare di “opportunità per un gruppo che sta ben lavorando”. Così nella “tempesta-opportunità” l’Italia si appresta a far esordire tre giocatori in una formazione nella quale nessuno dei quindici titolari proviene dal club straniero, non succedeva dal match con l’Irlanda del 2021, come segnala Francesco Volpe. Gli esordienti sono Pablo Dimcheff, tallonatore, David Odiase, terza linea, e Matteo Canali, seconda linea. Affiliati a squadre estere sono Vintcent (Exeter), Dimcheff (Colomiers) e Odiase, ancora formalmente di Oyonnax. Tutte e tre partono dalla panchina. Il “mix di esordienti e esperienza” che Quesada aveva ipotizzato presentando i 33 giocatori del tour in Namibia e Sudafrica ha virato verso l’inesperienza complice una catena di infortuni che lascia sgomenti. Dei trentatré iniziali ne sono restati 26: fuori per stop in corsa Riccioni e Marin (durante la partita con la Namibia), Negri, Nicotera e Favretto (in allenamento), e non partiti Zilocchi e Mori (il primo infortunio in allenamento a L’Aquila, il secondo nella semifinale di Top14 contro Tolosa). Dall’Italia hanno dovuto fare i bagagli in fretta prima Simone Ferrari (che domani parte titolare), poi Pietro Ceccarelli e l’esordiente Damiano Mazza, centro delle Zebre.

Menoncello (sua l’unica meta azzurra della partita) e Brex cercano di sfondare contro la Nuova Zelanda a Torino lo scorso novembre (Foto Federugby)

Domani il Sudafrica presenta un solo esordiente, Vincent Tshituka (leggi qui la sua storia) mentre gli altri 22 in campo contano in totale 1204 caps contro i 388 dei 23 azzurri, con il solo Etzebeth che ne conta 131, ovvero più di tutti i nostri tre-quarti dal 9 al 15. “E’ un’opportunità incredibile giocare con i migliori del mondo in casa loro. Gli infortuni? Non c’è un minimo comun denominatore, sono avvenuti con tempi e modalità diversi. Negri e Nicotera potrebbero tornare disponibili nell’ultimo test con il Sudafrica, la prossima settimana a Port Elizabeth”, dice Quesada.

Pablo Dimcheff, tallonatore del Colomiers, farà il suo esordio con la nazionale contro il Sudafrica (Foto AllRugby)

Succede di dover fare esordire giocatori contro i più forti. Ma a volte è più una scelta precisa che una necessità. 8 giugno 2002, 23 anni fa, Hamilton, Nuova Zelanda, gli All Blacks non sono campioni del mondo ma sono una squadra impressionante. Il ct azzurro è John Kirwan, quello di Hamilton è l’unico test match di quel tour, prima ci sono due partite dell’Italia XV contro Manawatu e Nz Divisional XV, una selezione neozelandese (vittoria 13-37 con Manawatu e pareggio 35-35 con molti applausi contro Divisional XV). E arriva il test match. Kirwan non ha dubbi e affida la maglia numero 8 a un ragazzo che non ha ancora compiuto 19 anni (18 anni e 269 giorni), si chiama Sergio Parisse e vestirà la maglia azzurra altre 141 volte e la fascia di capitano 94). Solo Piero Vinci e Ottavio Bottonelli (rispettivamente apertura e tallonatore nella prima partita dell’Italia, nel 1929) e, di recente, Andrea Masi (18 anni e 149 gg, contro la Spagna nel 1999) erano più giovani di lui quando vestirono per la prima volta la maglia della nazionale. Ma Parisse non è il solo a esordire in quell’incontro, Kirwan schiera per la prima volta anche il pilone Ramiro Martinez-Frugoni (farà 10 cap in tutto esordendo e chiudendo contro la Nuova Zelanda), il centro Matteo Barbini, e un altro pilone destinato a fare la storia del ruolo in Italia, Martin Castrogiovanni (119 caps totali).

Domani c’è un altro esordio, quello da capitano di Niccolò Cannone, possente seconda linea del Benetton, fiorentino doc, parte Rossa del Calcio in costume a cui però non ha mai giocato, e primo cittadino della città del giglio ad avere i gradi di capitano della nazionale. “Quando abbiamo capito che Nicotera non ce l’avrebbe fatta la scelta è caduta su di lui, vicecapitano del tour insieme a Danilo Fischetti, perché ipotizziamo che resti in campo per tutto l’incontro, ma entrambi saranno i leader della squadra”, dice Quesada.

Nella foto di apertura Gonzalo Quesada dirige un allenamento a Pretoria in vista del primo test con il Sudafrica (Foto Federugby)

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