
Buone notizie per Steve Tandy che ha appena ricevuto l’incarico di tirare fuori il Galles da quelli che un grande poeta chiamava gli irati flutti. Torna al rugby Louis Rees Zammit che, giocando su una parte delle sue radici e sulla durata della sua esperienza nel football americano, potremmo etichettare Corto Maltese.
“Ho deciso, torno al rugby e sono molto eccitato”. Dopo un periodo alla scuola preparatoria e la chance di poter entrare nei Kansas City Chiefs, Louis era finito ai Jacksonville Jaguars, squadra non trascendentale ma località importante: è il luogo di nascita di Bob Hayes e oggi la residenza di Marcel Jacobs. Se non sei veloce non puoi vivere a Jacksonville, Florida.
Il football era il grande sogno dell’ala gallese, 14 mete in 32 caps, ma ancora una volta quel mondo non si è mostrato agevole, facile da penetrare. In periodi e ruoli diversi ci hanno provato Naas Botha, Renaldo Nehemiah, Devon Allen, Christian Okoye (ex-rugby e ora discobolo da oltre 70 metri) senza cavare molti ragni dal buco, come peraltro capitò a un altro grande campione della pista, Jim Hines, primo uomo sotto i 10” con crono automatico. Uno dei peggiori che si siano mai visti, fu la sentenza dopo una stagione ai Dolphins.
Non resta cha attendere dove Louis troverà casa: a Gloucester, dove ha giocato 77 partite e segnato 210 punti, guadagnava bene, 225.000 sterline. Montpellier e Bordeaux si erano interessate ma nel frattempo lui aveva deciso di coronare il sogno della sua vita. Non è durato molto.
Nella foto del titolo, Louis Rees-Zammit in azione nell’ultima partita disputata con la maglia del Galles, ai Mondiali del 2023, contro l’Argentina. (Photo by Michael Steele – World Rugby/World Rugby via Getty Images)