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Gonzalo Quesada è un uomo intelligente, quindi non fa promesse e non cerca alibi. Spera che la sua Italia sarà competitiva al cospetto di tutte le avversarie, partendo dalle basi del gioco: conquista, difesa, capacità di mantenere concentrazione e continuità per tutti gli ottanta minuti.

“Non cambieremo molto, non c’è molto tempo – ha spiegato il ct -, cercheremo di utilizzare il poco tempo che abbiamo in modo intelligente per introdurre qualche modifica: uscite dalla nostra zona di difesa più efficaci, pressione sugli avversari per cercare di costringerli all’errore, introdurremo qualche novità anche in attacco, ma in questo momento dobbiamo fare una cosa per volta”.

Sulle assenze, tre esordienti su sei in prima linea, l’ex coach di Jaguares e Strade Francais taglia corto: “si apriranno opportunità per altri giocatori”.

La road map: “essere competitivi il prima possibile, ma anche piano piano inserire nella squadra i giocatori del futuro”. L’Italia non può lavorare da subito sul ciclo quadriennale, qualche frutto del nuovo corso lo deve assaporare subito.

Sui singoli: “Allan può coprire due ruoli (10 e 15) come Garbisi (10 e 12) e Capuozzo (15 e ala). Tre i potenziali calciatori ai pali: Allan, Paolo Garbisi e Page-Relo. I quattro centri: Brex, Menoncello, Mori e Zanon sono quelli che più hanno meritato in questa prima parte della stagione. Ognuno ha caratteristiche diverse che potranno tornare utili in diverse situazioni. Ma le porte sono aperte per tutti, anche quella che non sono stati chiamati per queste prime due partite del Torneo”.

Tommaso Allan  (foto Federugby/Getty Images)

Il problema è l’affollamento del calendario: quello che comincia in questo fine settimana è il primo raduno a ranghi completi, da quando Quesada è arrivato in Italia, giocatori che militano nei club esteri compresi. Ma lunedì a Dublino è in programma la presentazione ufficiale del Torneo a cui coach e capitano devono per forza partecipare, non potendo quindi seguire la squadra a Verona. E mercoledì gli atleti impegnati nel campionato francese e in Premiership dovranno rientrare ai club di appartenenza per le ultime partite prima del Sei Nazioni. Gloucester (Varney) e Tolosa (Capuozzo) tra l’altro giocheranno di domenica (28 gennaio). Il che significa che i due potranno essere a disposizione soltanto nel corso del giorno successivo. Il primo allenamento, in vista della partita di esordio contro l’Inghilterra a Roma, pertanto, questi ragazzi potranno sostenerlo solo il martedì. “E mercoledì è un giorno di riposo -ha spiegato il ct – quindi sceglierò la formazione con alle spalle un giorno e mezzo di lavoro tutti insieme. Non è una scusa, non è un alibi, ma questo non renderà più semplici le cose. Tuttavia sono fiducioso perché vedo tanto entusiasmo, una grande etica del lavoro nei ragazzi, il problema è quando nella squadra manca la passione, manca la voglia. Se hai queste, lavorando con intelligenza, al resto si può sempre porre rimedio”.

Il tecnico degli Azzurri avrebbe preferito non esordire contro l’Inghilterra a Roma (“c’è più pressione. Affrontando una squadra il cui punto forte è ora la fiducia e che ha l’abitudine a vincere, dovuta a un’ottima Coppa del Mondo”), come ha detto a Federico Meda nell’intervista pubblicata sul numero 187 di Allrugby (abbonati qui per leggere la rivista intera: https://www.allrugby.it/abbonati-a-allrugby).

Per Quesada la squadra di Steve Borthwick è una delle favorite del Torneo, con Francia e Irlanda. “Ma speriamo di metterla in difficoltà abbastanza per dire che non possono vincere il Sei Nazioni.

La foto di Gonzalo Quesada è di Stefano Delfrate

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