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Chi ha memoria lunga e archivi a portata di dito sa e può dire che il Torneo che arriva dopo la Coppa del Mondo ha tutte le chances di essere particolare. Forse sorprendente.

Molti giocatori saranno assenti per motivi diversi. C’è chi ha dato l’addio al rugby internazionale come Courtney Lawes, Johnny May, Ben Youngs, c’è chi dato l’addio tout court come Jonathan Sexton e Alun Wyn Jones, c’è chi ha scelto di attraversare la Manica (the Channel) per abbracciare un campionato stabile e ricco incorrendo nel bando dalla nazionale inglese come Henry Arundell, Jack Willis, Joe Marchant, David Ribbans e chi sta per perfezionare questa scelta, come Owen Farrell (e, pare, qualcun altro), c’è chi ha deciso, ed è il caso di Antoine Dupont, di puntare all’oro olimpico a 7 dopo aver sbattuto il muso, in tutti i sensi, sulla Coppa del Mondo giocata sui campi di Francia. E, a proposito di Marianna, una delle novità è l’assenza di Parigi, troppo impegnata a lavorare sui Giochi del Centenario: i Galli-Galletti giocheranno a Marsiglia il match clou contro l’Irlanda e a Lilla, a nord, contro gli azzurri. .

Peter OMahony al lancio del Guinness Six Nations Championship 2024  al Guinness Storehouse di Dublino (©INPHO/Dan Sheridan)

Tiirando altre somme, nuovi capitani: il veterano Jamie George per l’Inghilterra, il giovanissimo Dafydd Jenkins per il Galles (solo Gareth Edwards guidò i rossi in un’età analoga), Gregory Aldritt per la Francia che rileva i gradi da Dupont, a sua volta sostituito nel ruolo da Maxime Lucu. Gregor Townsend, per il momento, ha deciso di nominarne due: Finn Russell e Rory Darge e Andy Farrell ha assegnato il ruolo a Peter O’Mahony, colonna del pack dei verdi. Michele Lamaro per ora mantiene il ruolo.

Michele Lamaro, lui pure alla presentazione a Dublino (©INPHO/Ben Brady

Warren Gatland sta per inoltrarsi per la 17° volta nel 6 Nazioni e a chi gli fa notare che il Galles assomiglia al cavallo del Palio che parte in rincorsa fa notare che lui è pronto a scommettere sulla sua squadra: valutando quello che ha combinato in rosso Galles e in rosso Lions, gli si può dare credito.

Davanti a tanti abbandoni e infortuni, Steve Borthwick, in partenza per il camp di Girona, non muove un pelo: “Se tutto funziona nell’area del breakdown e nella mischia, possiamo essere ottimisti”. Esattamente quel che è stato messo in vetrina in Coppa del Mondo quando qualcuno ipotizzava un’uscita dopo la fase a gironi riflettendo sugli ultimi Tornei della Rosa. E invece, primi dell’emisfero boreale.

Gregor Townsend con il capitano Rory Darge  ©INPHO/Dan Sheridan

Alla 25a partecipazione l’Italia è l’unica squadra al via con un commissario tecnico esordiente e, dopo un mare di giocatori provenienti da quell’area che sa allenare la qualità, con il primo argentino a dirigere le operazioni. Gli tocca subito questa Inghilterra in piena gestazione. Se sarà un torneo sorprendente, è il migliore degli accoppiamenti possibili.

La foto del titolo è di ©INPHO/Ben Brady

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