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All’ultimo istante di un pomeriggio uggioso la fortezza di Monigo resta in piedi, salvata dal piede educato di Rhyno Smith e da quel rimedio antico per tutti i mali che è il sempre meno utilizzato drop. Ottava vittoria di fila (16-14, 1 a 2 il conto delle mete) sul campo di casa per la Benetton Treviso, prima della nuova stagione dello United Rugby Championship, al termine di una gara ruvida come la carta smeriglio, abrasiva, spigolosa, mai spettacolare e sempre coinvolgente, complicata dalla competenza dei Warriors di Glasgow e dalla conoscenza dell’ambiente della Marca che ha Franco Smith, il loro condottiero.

Si inizia sotto un cielo di piombo e la sensazione è che i trevigiani non riescano a liberare il gioco che è in loro, il primo tempo è una sofferenza, non toccano palla, difendono e soffrono i continui scontri in mezzo al campo, indietreggiano, perdono tutti, proprio tutti, i confronti aerei aizzati dal piede intelligente di Jamie Dobie che ha deciso di mettere sotto pressione un impacciato Paolo Odogwu. Treviso non riesce a mettere la testa fuori dalla trincea in cui la cacciano gli scozzesi, possesso e territorio sono solo di proprietà altrui, touche e mischie si equivalgono, ma non c’è modo di gestire un pallone che è uno. Si vive in una sola metà campo e alla fine il gioco diventa sofferenza. Dopo 20 minuti il gigante Ogontibeiu passa alla cassa a ritirare il conto, segna beffando 3 avversari al termine del solito drive che genera una lunga litania di pickn’go a un passo dalla meta trevigiana. L’unico modo per Treviso di muovere il risultato è sperare in qualche scorrettezza altrui, che arriva puntuale quando Fagerson non rispetta la distanza da una touche e l’arbitro ragazzino gallese Ben Connor lo pesca nella furbata. Jacob Umaga manda tra i pali il piazzato, ma è solo un angolo di sabbia in mezzo alla palude.

Paolo Odogwu cerca di portare avanti uno dei rari palloni ricevuti nel primo tempo (Foto BenettonRugby)

C’è solo Glasgow in campo che non dilaga perché i Leoni sono disposti al sacrificio, lottano e difendono, si moltiplicano nel coprire qualche svarione evitabile, ma non possono fare miracoli quando Gregor Brown inventa un profondo break in mezzo al campo che apre la strada alla perfetta linea di corsa dell’estremo Josh McKay. Potrebbe diventare un pomeriggio da dimenticare in fretta, invece… si va al riposo con la lingua penzoloni (3-14), ma da lì Glasgow non si schioderà più.

Dagli spogliatoi esce un altro Treviso, finalmente ha la palla e prova a gestirla con saggezza. Lamaro e Izekor meritano un monumento per placcaggi tirati e palloni portati nel mezzo della giungla, Favretto è un moto perpetuo e una garanzia in touche, Menoncello la solita mina pronta a detonare da un momento all’altro. E succede dopo 10 minuti in cui la partita sembra cambiare coordinate, quando Fekitoa forza i tempi, mette Maile nello spazio giusto, talmente giusto che spalanca una prateria alla sgroppata di Menoncello. Adesso Treviso è viva, bella, pimpante. Franco Smith cerca contromisure, al 50° manda in campo la sua bomb squad in tartan, cambiando in un colpo solo tutti i primi 5 uomini della mischia.

Tommaso Menoncello lanciato verso la meta che riapre la partita per il Benetton (Foto BenettonRugby)

Tutto potrebbe di nuovo precipitare quando il ragazzino arbitro va davanti allo schermo gigante con il regolamento in mano e senza il buon senso che servirebbe in queste occasioni. Niccolò Cannone è andato rasoterra a placcare Sam Talakai, ma anche il pilone avversario viaggia bassissimo e la capocciata è inevitabile. Testa contro testa, Cannone va in punizione, manca un quarto d’ora e l’abbrivio del secondo tempo subisce una brusca frenata. Ma Monigo non può essere facile terreno di conquista, l’australiano in prestito Werchon regala fosforo intorno alla mischia e il tenuto irregolare su una sua iniziativa frutta il penalty di Umaga che porta Glasgow a un’incollatura (13-14). Gli ultimi minuti sono un inno alla resistenza, Treviso attacca e non trova un pertugio, fasi su fasi, scontri su scontri. Il tempo diventa rosso, la fortezza sta per capitolare ma spesso nello sport la storia la fanno i gesti geniali: non c’è modo di forzare un vantaggio nel’infinita serie di scontri sui 22 scozzesi, Rhyno Smith lo capisce, si posiziona in asse con il suo pack e spara il drop che porta con sé in mezzo ai pali il sollievo di uno stadio. Sorpasso in extremis, vittoria Treviso, abbracci e baci al sudafricano della Marca per una serata che può diventare la nuova alba di un’avventura appena iniziata.

Marcature: 19′ meta Oguntibeju tr. Hastings, 25′ p. Umaga, 28′ meta McKay tr. Hastings; 50′ meta Menoncello tr. Umaga, 69′ p. Umaga, 80′ drop Smith.

Note: cartellino giallo al 66′ a Niccolò Cannone (BEN). Trasformazioni: Benetton Rugby 1/1 (Umaga 1/1); Glasgow Warriors 2/2 (Hastings 2/2) Punizioni: Benetton Rugby 2/3 (Umaga 2/3); Glasgow Warriors 0/1 (Hastings 0/1). Player of the match: Maccenzie Duncan (GLA).

Benetton Rugby: 15 Matt Gallagher, 14 Louis Lynagh, 13 Tommaso Menoncello, 12 Malakai Fekitoa (60′ Rhyno Smith), 11 Paolo Odogwu (61′ Louis Werchon), 10 Jacob Umaga, 9 Alessandro Garbisi (40′ Louis Werchon, 46′ Alessandro Garbisi, 74′ Giuliano Avaca), 8 So’otala Fa’aso’o (58′ Lorenzo Cannone), 7 Michele Lamaro (C) (59′ So’otala Fa’aso’o, 66′ Michele Lamaro), 6 Alessandro Izekor, 5 Eli Snyman (58′ Niccolò Cannone), 4 Riccardo Favretto, 3 Simone Ferrari (62′ Giosué Zilocchi), 2 Siua Maile (61′ Nicholas Gasperini), 1 Mirco Spagnolo (61′ Nahuel Tetaz Chaparro). Head Coach: Calum MacRae.

Glasgow Warriors: 15 Josh McKay, 14 Kyle Steyn (C), 13 Stafford McDowall, 12 Sione Tuipulotu (74′ Dan Lancaster), 11 Kyle Rowe (52′ George Horne), 10 Adam Hastings, 9 Jamie Dobie; 8 Matt Fagerson, 7 Macenzzie Duncan (72′ Euan Ferrie), 6 Gregor Brown, 5 Alex Samuel (55′ Scott Cummings), 4 Jare Oguntibeju (54′ Max Williamson), 3 Fin Richardson (54′ Sam Talakai), 2 Johnny Matthews (59′ Gregor Hiddleston), 1 Rory Sutherland (53′ Patrick Schickerling). Head Coach: Franco Smith.

Arbitro: Ben Connor (WRU). Assistenti: Franco Rosella (FIR), Francesco Meschini (FIR). TMO: Aled Griffiths (WRU)

Nella foto di apertura Jacob Umaga mette a segno il piazzato che porta il Benetton a un solo punto dal Glasgow, 10 minuti dopo arriverà il drop vincente di Rhyno Smith (Foto BenettonRugby)

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