
RAI, Rugby All Italian: dal 1° febbraio a novembre diciotto partite in diretta, volando, in chiaro, nell’azzurro dipinto di azzurro. Accordo trovato con Sky per quello che, in realtà, è un ritorno a quel che capitava già qualche anno fa.
Se poi trasformiamo il “qualche” in “molti”, alla Rai – e al suo dipendente Paolo Rosi – va riconosciuto il merito di aver fatto conoscere agli italiani la “chanson de geste” del 5 Nazioni al tempo di un bianco e nero che, nelle brume britanniche, poteva trasformarsi in un effetto di sicuro e nebbioso fascino.
A più di mezzo secolo di distanza, va lodata la perseveranza del nostro amico Paolo e la capacità di comprensione dei dirigenti di allora che mandavano in onda – a volte con qualche mutilazione o dilazione accolta con dispetto– qualcosa di prezioso. Magari non per tutti, neppure per tanti. Ma non erano i tempi de “L’approdo” (per i meno giovani il rotocalco letterario che la televisione pubblica mandò in onda dal 1963 al 1972)?
Le prospettive, i formati, le percezioni, gli scenari, gli obiettivi sono cambiati. E infatti in questo interludio passato dalla nascita del 6 Nazioni ad oggi la Rai ha prima abbandonato il Championship per poi riavvicinarsi e oggi proporlo in questa – absit iniuria verbis – versione nazional-popolare.
L’appassionato abbastanza fresco di conio, quello che, a palmi, si è avvicinato dagli esordi di febbraio dell’anno 2000 e ha passato giornate liete e lievi malgrado frequenti rovesci, continuando ad alimentare dickensianamente grandi speranze, sarà soddisfatto: avrà a disposizione, compresi nel canone, diciotto lunghi momenti da passare con un passatempo che non si mai trasformato in virus ma che gli ha prodotto buoni anticorpi per evitare il contagio da altri ambienti.
Il totalmente immerso nella dimensione ovale, quello che non può fare a meno della Calcutta Cup, del Crunch, dei derby celtici e, in estate, dei Lions e delle battaglie campali tra le potenze dell’emisfero che sta sotto i nostri piedi potrà scegliere il Full Monty di Sky. E tutti saranno felici.