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Avrebbe compiuto 72 anni il prossimo 4 febbraio. Una malattia feroce e rapida se l’è portato via in meno di tre mesi. Manrico Marchetto è il primo andarsene dei 26 che nel 1980 attraversarono il mondo per andare in maglia azzurra alla scoperta della Nuova Zelanda.

Restano di lui il ricordo delle 21 mete in Nazionale e alcuni record: le 209 mete in Serie A fra il 1970 e il 1984, terzo marcatore assoluto di tutti i tempi, dietro Marcello Cuttitta e Massimo Mascioletti, le 8 mete in una sola partita (Treviso-Amatori Catania, 71-4, nel 1977), i 44 punti in FFOO-Cus Genova, 84-8, nella seconda delle due stagioni in cui vestì la maglia della Polizia, campionato 1974/1975, terz’ultima giornata.

Buon calciatore, in campionato oltre alle mete, mise a segno anche 267 punti dalla piazzola, per un totale di 1.103 punti in totale. Nel torneo 1975/1976, realizzò addirittura il 58% di tutti i punti del Treviso, 187 sui 321 della squadra: 18 mete (su 49), 19 calci piazzati, 19 trasformazioni.

In Serie A aveva giocato 262 partite, tra Treviso e FFOO.

Il gioco del Treviso, prima Metalcrom poi Benetton, ne esaltò le qualità di attaccante rapido e con un fiuto per meta speciale.

Luciano Ravagnani, gran maestro dei giornalisti italiani di rugby, lo ricorda terminale di una linea di trequarti che aveva nei fratelli Francescato, Nello e Bruno, i due centri migliori d’Europa (cit. Carwyn James). “Era un’ala rapida, dotata di grande velocità – lo descrive Ravagnani -, fatte le debite differenze era un po’ il nostro Gerald Davies e sono sicuro che a quei tempi non avrebbe sfigurato se avesse potuto giocare in qualche selezione internazionale”.

Nella sua carriera in maglia azzurra, Manrico Marchetto ha segnato, tra le altre, due mete alla Francia, quella in versione A che l’Italia affrontava allora, una all’Inghilterra U23 (13-29 a settembre del 1975 a Gosforth), una al Giappone, una alla Romania, che non era quella di adesso, una ai Leopards, la nazionale sudafricana nera.

Prendeva il rugby in modo molto serio, così come gli studi che lo videro laureato in architettura,

professionista affermato in Italia e all’estero.

È stato presidente del “Vecio Rugby Treviso”, lascia la compagna Anna Chiara Bortolon e i figli Michele e Camilla.  Gli sia lieve la terra.

Nella foto, Manrico Marchetto, in maglia Benetton, contro il Frascati, alle sue spalle Franco Bargelli 

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