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Questa la classifica dei quarti di finale in base all’efficienza in attacco (media punti per visite nei 22 avversari), tra parentesi il tempo trascorso da ciascuna formazione nella “zona rossa” in attacco.  Non necessariamente il tempo alto è un merito: un’incursione rapida spesso si conclude con più punti rispetti a un lungo assedio. Il Galles è quello è stato meno nei 22 in attacco (un minuto e 33 secondi in totale). L’Argentina la squadra la cui permanenza negli opposti 22 è stata più laboriosa, attacchi lunga, lunga resistenza del Galles in difesa. Però, alla fine, i Pumas sono usciti con gli stessi punti dei neozelandesi che hanno trascorso in attacco due minuti in meno. Formidabile la difesa degli All Blacks: 14 visite irlandesi, 7 minuti in totale nei 22 del Nuova Zelanda, un solo punto e mezzo per assalto.  In tutto i match i neozelandesi hanno effettuato 219 placcaggi e ne hanno sbagliati 31 (88% di successo).

Le Fiji sono l’unica squadra uscita sconfitta dai quarti nonostante una miglior efficienza in attacco rispetto alla formazione di Steve Borthwick.

Nella foto di David Ramos – World Rugby/World Rugby via Getty Images- Kurt-Lee Arendse placcato da Gael Fickou 

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