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L’obiettivo dell’Italia nel primo test premondiale era iniziare la partita con grande intensità, cosa che non sempre era accaduto nel Sei Nazioni. Avranno anche contribuito le polemiche che nell’ultima settimana hanno travagliato le scozzesi, spiacevolmente sorprese dall’annuncio che il loro head coach Bryan Easson lascerà il suo ruolo alla fine della RWC (pare non per scelta sua): fatto sta che per tutto il primo tempo le britanniche non riescono a rispondere alla qualità di una squadra italiana che combina sin dal calcio d’inizio grande determinazione in difesa e nei punti d’incontro con una notevole continuità è precisione nelle fasi di attacco. La capacità di far vivere il pallone limitando gli errori di controllo mette in forte difficoltà le avversarie. Il secondo tempo vede invece un robusto ritorno scozzese che crea non pochi problemi alle azzurre. Queste riescono comunque a portare in porto l’incontro senza trovarsi mai ad inseguire. Pienamente giustificata, alla fine, la soddisfazione di Elisa Giordano e Fabio Roselli. 

La meta di Beatrice Rigoni nella ripresa (foto Federugby)

La cronaca: Prime fasi di studio ma alla prima occasione l’Italia passa: percussioni sostenute delle avanti dopo un buco da 40 metri di D’Incà, alla fine è la stessa ala a concludere al largo. 5-0. D’Incà si ripete pochi minuti dopo in situazione analoga, ma questa volta è un perfetto calcio-passaggio di Stefan a metterla in condizione di marcare. Ottimo il controllo sotto pressione dell’ala azzurra, Italia oltre break e in pieno controllo. Il dominio al breakdown viene premiato da Aurelie Groizeleau, anche la rimessa laterale funziona bene e al 20’ arriva la terza meta da drive con Vittoria Vecchini. Al 27’ la Scozia si sveglia e compare per la prima volta nei nostri 22. La difesa italiana è attenta ma dopo un paio di fasi la penal touche scozzese mostra la sua solita efficienza e il tallonatore Skeldon marca la sua ennesima meta da quell’azione. Non cambia però il canovaccio della partita. Lo schema calcio-passaggio si sarebbe ripetuto al 35’, questa volta ispirato da Mannini, ma D’Incà non controlla e la sua terza marcatura personale sfuma. Basta però aspettare qualche minuto: già oltre il 40’ la Scozia perde palla tentando un’uscita azzardata dai propri 22; dopo vari assalti prima Muzzo riporta il gioco vicino alla linea scozzese con uno slalom coast-to-coast e poi conclude sulla bandierina il movimento successivo. 

Una carica di Gaia Maris (foto Federugby)

L’inizio della ripresa vede l’Italia subire la pressione scozzese che alla fine paga: dopo 10’ nei nostri 22 l’ala Lloyd sfonda sulla bandierina. Le scozzesi insistono e al 57’ riaprono la partita con la terza linea Gallagher che marca sotto i pali. In una serata sino ad allora infelice per le calciatrici Nelson questa volta non può sbagliare: Scozia a tre punti. Serve una reazione e questa arriva immediatamente: una serie di penetrazioni sull’asse crea spazi e manda Rigoni in meta. Anche Sillari affina il piede e ristabilisce un margine più rassicurante. Le azzurre insistono, Rigoni ricupera un delizioso calcetto a scavalcare di Stevanin e innesca una sventagliata al largo che manda oltre la linea per la terza volta la player of the match Alyssa D’Incà. Non è comunque finita, la Scozia si riporta avanti nei dieci minuti finali. Prima il solito drive da touche porta un’altra meta con la tallonatrice di riserva Martin. Fortunatamente questa non è sempre precisa al lancio e un’altra buona occasione scozzese va persa. Le scozzesi sfruttano però ancora con Gallagher un’altra fase di sostenuta pressione, portandosi sotto break. Tuttavia, l’ultimo attacco sulla ripresa del gioco si spegne per un avanti sul centro campo. L’Italia porta a casa con qualche affanno una partita che dopo i primi 40’ sembrava tutta in discesa. Moltissime comunque le indicazioni positive, dalla continuità offensiva del primo tempo ad una solidità difensiva che solo raramente ha subito cedimenti. E non guasta, anche se di relativa importanza, il sorpasso sulla Scozia nel ranking mondiale, con le azzurre ora al settimo posto. 

Venerdì 25 Luglio, Stadio Zaffanella, Viadana

Italia – Scozia 34-29 (primo tempo 20-5)

Marcatrici: 7’ meta D’Incà; 11’ meta D’Incà; 20’ meta Vecchini; 29’ meta Skeldon; 40’ meta Muzzo; 50’ meta Nelson; 57’ meta Gallagher tr Neson; 60’ meta Rigoni tr Sillari; 64’ meta D’Incà tr Sillari; 70’ meta Martin; 79’ meta Gallagher tr Nelson. 

Italia: F Granzotto; A Muzzo (50’-65’ B Rigoni), M Sillari (65’ B Rigoni), S Mannini, A D’Inca; E Stevanin (65’ V Madia), S Stefan (50’ A Bitonci); G Maris (40’ S Turani), V Vecchini (40’ D Spinelli), S Seye (59’ A Pilani), V Fedrighi, G Duca (48’ S Tounesi), F Sgorbini, B Veronese (48’ I Locatelli), E Giordano (capitana). 

Scozia: L Scott; R Lloyd, E Wills, L Thomson (72 H Ramsay), C Grant (48’ Rollie); H Nelson, L Brebner-Holden (48’ C Mattinson); L Bartlett (61’ M Wright), L Skeldon (65’ E Martin), E Clarke (72’ L Cockburn), E Wassell (61’ E Donaldson), A Ferrie (48’ Stewart), R Malcolm (capitana), R McLachlan, E Gallagher.  

Arbitra: Aurelie Groizeleau (FFR). Assistenti: Maria Heitor (FPR) e Amber Stamp-Dunstan (WRU). TMO: Ian Tempest (RFU).

Nella foto del titolo Alyssa d’Incà segna una delle sue tre mete (Federugby)

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