
La Marianna francese non teme i sortilegi della banshee (strega) irlandese, le sottrae lo Slam, riduce al minimo le chances dei verdi di conquistare il terzo Torneo di fila, sottopone i campioni delle ultime due edizioni a una dura punizione, sfiora il record della più larga vittoria Dublino, un +19 di oltre sessant’anni fa. Sono quindici i punti di vantaggio, 27-42, solo perché negli ultimi spiccioli Healy festeggia, si fa per dire, il suo addio a quota 137 caps e Conan posa la palla in meta a tempo scaduto.

A questo punto, Francia a quota 16, Irlanda 14 con i Galli a un astronomico + 106 nella differenza punti. Per la vittoria, sufficiente regolare la Scozia, non arduo per la squadra che si è persa solo a Twickenham. L’Irlanda che verrà a Roma nei giorni di San Patrizio sarà ancora scossa?
E tutto questo con Dupont in campo per 28’ e Lucu per 52’ perché il nuovo monsieur rugby si infortuna al ginocchio destro dopo meno di mezz’ora e dopo un assist a Bielle Biarrey e l’unico back voluto da Galthié in panchina, il basco Lucu, deve entrare da controfigura di lusso e lo fa meritando voti alti.
Proprio il rapato Lucu è al centro del minuto che sconvolge la partita, il 6’ del secondo tempo: crea scompiglio nel cuore dei 22 metri, serve con un bel sottomano Boudehent che schiaccia dentro. Gardner dice: fermi tutti. Mostra un giallo a Nash per aver usato la testa in un contrasto e aderendo alle richieste degli irlandesi va anche ad esaminare un altro episodio: Flament toglie di mezzo O’Mahoney (un altro all’ultimo valzer), nei pressi dell’azione. Meta era e meta rimane per l’australiano. Da 13-8 a 13-15 e padroni di casa con un uomo in meno, nella disapprovazione di Lansdowne Road. È la svolta. Da quel momento, solo Francia.

L’Irlanda soffre l’assenza delle due ali (quella di Hansen era scontata, quella di Lowe diventa reale all’ultimo momento per un problema alla schiena) e non ha o non ha ancora in Prendergast l’uomo che sappia suggerire strategie o trovare soluzioni. Il tempo di Sexton è lontano. Tutto il resto deriva da un avversario che quando prende sicurezza può essere devastante. Le due ultime partite sono limpide cartine al tornasole.
Le emozioni ruvide, la tensione, i punti d’incontro, terreno perfetto per Doris e per Aldritt, le scintille che Dupont può accendere solo per 28’ quando esce a braccia, con il ginocchio destro leso, dopo che viso di pietra è andato ad assalire Sheehan: il match che vale un torneo, quello del Giubileo d’Argento, è uno scontro a nervi scoperti.
I verdi propongono le loro strutture, provano con le irruzioni da dietro di Keenan ma vanno a cozzare contro la barriera mobile che Shaun Edwards sa organizzare. È Aldritt che tiene alto Doris nell’irruzione più profonda che gli irlandesi riescono a portare.
La Francia sa anche essere un’aspide: su un pallone vagante Penaud, spesso incerto, riesce bene o male a offrire a Dupont che va sino in fondo, in mezzo ai pali. Gardner chiede assistenza e scova un avanti del pirenaico all’avvio del raid.

Svolte in agguato: McCarthy si fa trovare mentre trattiene Ramos senza palla. Giallo. I francesi ne approfittano subito: Dupont strappa la palla dalla maul e serve a Bielle Biarrey: sesta meta nel torneo del bordolese che si fa trovare dappertutto e che, poco dopo, stupisce con una giocata nuova di zecca: calcio-passaggio all’indietro, dal cuore dei 22 all’area di meta. Mai vista una cosa del genere, offerta dal 21enne con una sicurezza disarmante. Esce Dupont, entra Lucu. Ramos allunga, Prendergast tiene il contatto (6-8) con una buona esecuzione da centrocampo.
Gli irlandesi mettono la testa avanti con l’unico momento esemplare del loro pomeriggio di un giorno da cani: maul avanzante, risolta da Sheehan. Sta per arrivare il minuto che sconvolge partita e torneo. A seguire, lo sprint letale di Bielle Biarrey che arriva a quota 7 eguagliando il record dell’evo moderno, in mano a Stockdale; la carica e la perfetta estrazione del braccio di Jegou, l’intercetto e la galoppata lunga un campo di Penaud che raggiunge a quota 38 Serge Blanco. Le due mete finali servono solo a regalare agli irlandesi una doccia meno amara.
Irlanda vs Francia 27 – 42 (primo tempo 6-8)