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Povero Galles, che dopo poco più di mezz’ora vede già in faccia la sedicesima sconfitta consecutiva. E che alla fine esce effettivamente battuto, pur riducendo progressivamente lo scarto da 27 a sei lunghezze, per un punteggio finale che dice 35-29.

Una sensazione di impotenza, quella che i Dragoni sperimentano in casa della Scozia nel corso del primo tempo, finito 28-8, con quattro mete a una. Gli scozzesi – grazie a un gioco paziente e pulito, costruito fase su fase – trovavano prima o poi la chiave per aprire la porta della meta. E dopo 40 minuti erano convinti di poter passare già all’incasso. In realtà, in una ripresa giocata con i remi in barca, gli uomini di Gregor Townsend hanno concesso troppo. Non che il risultato sia mai sembrato in discussione, intendiamoci, ma con la meta segnata a tempo scaduto da Llewellyn la squadra in rosso ha ottenuto due punti in classifica, per le quattro marcature pesanti e lo scarto contenuto entro i sette punti.

da sinistra, Pierre Schoeman, Ben White, Tom Jordan, Jamie Ritchie, Finn Russell (coperto sulla destra) festeggiano una meta scozzese (foto Sru)

Sostituendo dopo due turni la leggenda Warren Gatland, il nuovo ct (ad interim) della squadra del Principato, Matt Sherratt, aveva introdotto qualche novità e lo spirito sembrava averne beneficiato: più che plausibile una sconfitta in termini contenuti (18-27) contro i campioni in carica dell’Irlanda. Le buone sensazioni parevano completamente svanite nei primi 40 minuti di Edimburgo, poi una fiammella si è riaccesa.

Inadeguata, nella prima frazione, la difesa di Morgan e compagnia di fronte a una squadra che gestisce bene il pallone, coinvolge nelle offensive avanti e trequarti e sa approfittare di sbavature grandi e piccole. Se alle sbavature si aggiungono errori sconcertanti, un match non può avere storia. È veramente difficile, a questi livelli, vedere una sequenza di errori come quella che ha provocato la quarta meta dei padroni di casa. Nei suoi 22 metri il centro gallese Ben Thomas si inventa un calcetto corto senza significato, l’estremo Murray rinuncia a scegliere il male minore ed evita la touche, ma sul suo passaggio lo stesso Thomas perde la palla: arriva Jordan che calcia a seguire e schiaccia in meta.

Poteva essere la botta definitiva al morale di una squadra che in quel momento giocava con l’uomo in meno per l’espulsione temporanea di John, autore di un grottesco fallo di ostruzione. Le tre mete subite in precedenza erano venute grazie giocate belle e insistite della Scozia, con il tocco decisivo di Kinghorn, Graham e dello stesso Jordan. E mettiamoci pure che Finn Russell ha puntualmente trasformato tutto quello che c’era da trasformare. Un cinque su cinque finale al piede che stride con lo zero su tre del turno precedente a Twickenham contro l’Inghilterra, che si era imposta di un solo punto…

Al Galles va riconosciuto il merito di non avere alzato bandiera bianca. Bella la meta del primo tempo, segnata dall’estremo Blair Murray, pronto a raccogliere l’ovale dopo un calcetto di Anscombe. Nella ripresa, poi, complice anche un senso di sazietà che sembrava trasparire dall’atteggiamento degli scozzesi, la squadra ospite ha ottenuto di più in termini di possesso e di territorio.

Ritmi inferiori, intensità del Cardo in netto calo, ed ecco una riscossa, sia pure tardiva. Dopo che Kinghorn ha fatto doppietta in apertura di secondo tempo, sul punteggio di 8-35 gli uomini di Sherratt hanno mosso più volte il tabellino, con Ben Thomas servito in velocità e con Teddy Willams in spinta dopo una penaltouche. Il Galles è andato una prima volta vicino al bonus mete, ma la segnatura di Faletau dopo un fantastico slalom di Murray è stata annullata da Andrea Piardi – ormai arbitro consolidato nel torneo – perché l’estremo ha scavalcato in volo un placcatore. Le regole sono queste, ok, ma che peccato per la vana prodezza del piccolo n. 15. Un finale confuso ha comunque premiato ancora il Galles: penaltouche a tempo scaduto e meta conclusiva di Llewellyn, servito da Ben Thomas.

Tradizionale parata di cornamuse, prima della partita a Murrayfield (Sru)

Alla fine scozzesi vincenti ma un po’ perplessi, mentre dall’altra parte si pensa alla sfida di sempre, Galles-Inghilterra. Basterebbe un solo punto in classifica per rimettere in discussione l’ultimo posto nel Sei Nazioni 2025.

Scozia vs Galles 35-29 (primo tempo 28-8)

Scozia
mete: Blair Kinghorn (4′, 47′), Tom Jordan (10′, 32′), Darcy Graham (26′); tr: Finn Russell (5′, 11′, 27′, 33′, 48′)
Galles
mete: Blair Murray (23′), Ben Thomas (60′), Teddy Williams (67′), Max Llewellyn (83′); tr: Jarrod Evans (61′, 68′, 83′); cp: Gareth Anscombe (2′)
Cartellini gialli: 30′ Willgriff John
Arbitro: Andrea Piardi; assistente: Gianluca Gnecchi

Nella foto del titolo Blair Kinghorn segna la prima delle sue due mete (foto Sru)

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