
Gonzalo Quesada, ct azzurro, è abile con le parole quanto con le strategie di gioco. “Vedo che sui media stranieri c’è un dibattito su chi arriverà ultimo quest’anno, se noi o il Galles. Credo che Gatland userà questo per caricare i suoi. Noi sappiamo che il nostro Sei Nazioni dello scorso anno è stato molto soddisfacente, che ci sono attese, ma dal 17 marzo 2024 il torneo appena concluso non era più nei miei pensieri. C’era da far posto alla tournée estiva e ai test di novembre. Dovevamo, e dobbiamo, essere concentrati sul futuro”. Poi aggiunge che è vero che Irlanda, Inghilterra e Francia hanno i giocatori in ritiro da due settimane, mentre l’Italia li ha messi in campo tutti insieme solo quattro volte con due allenamenti di media intensità e due di alta. “Ma non può essere che così, i nostri giocatori non giocano tutti in Italia, molti sono all’estero e i club li richiedono nel fine-settimana”. Fine di un possibile alibi.
Anche perché l’Italia 2025 non può che essere più fiduciosa nei propri mezzi e nella propria metalità. “E’ su questo che abbiamo lavorato in questi giorni. Lo scorso anno abbiamo studiato strategie di uscita dal nostro campo, le nostre opzioni di attacco, abbiamo gettato le basi per la nostra nuova identità. Quest’anno non abbiamo voluto aggiungere niente di nuovo, lo scopo che abbiamo è rafforzare la cultura del nostro gioco, essere precisi, più consapevoli, crescere mentalmente, consolidare quello che sappiamo fare. Se giocheremo un buon rugby possiamo competere con gli avversari, e se possiamo competere possiamo vincere. La sfida è far vedere che siamo cresciuti di mentalità, essere ancora in partita al minuto 60 contro la Scozia sabato”.

Già, la Scozia, primo incontro del Sei Nazioni 2025 a Murrayfield (diretta alle 15,15 su Sky e in chiaro su Rai2). “Loro cercheranno una vendetta per la sconfitta dello scorso anno a Roma, i giornali scozzesi l’hanno definita imbarazzante. Sono in grande forma, la squadra che nei test estivi e autunnali ha fatto più line-break, che ha segnato una media di cinque mete a partita. Sono difficili da difendere, dovremo essere solidi nella conquista e molto disciplinati per non prendere calci di punizione”.
Se questa è la strategia si spiega molto della formazione, soprattutto per il triangolo difensivo che sarà formato da Allan, Capuozzo e Ioane, con il primo che veste la maglia numero 15. “Abbiamo ragionato sullo stato di forma di ognuno e su quello che vogliamo fare. Tommy Allan gioca spesso estremo a Perpignan ed ha grandi percentuali sui piazzati, piazzati dove abbiamo anche Paolo Garbisi e Martin Page-Relo. Vogliamo sfruttare ogni possibilità. E negli 30 minuti potremmo trovare un assetto diverso con Capuozzo estremo e Gesi che entra all’ala”. Gesi è un po’ una sorpresa in fondo. Quesada ormai sembra votato a una panchina con sei avanti e due tre-quarti. Magari sarebbe servito un secondo tre-quarti che coprisse più ruoli. “No, mi serviva un’ala che fosse un’ala, le alternative sui tre-quarti le ho in campo con Allan che può andare apertura, Garbisi che può giocare centro, Menoncello ala e lo stesso Page-Relo estremo”. Specializzazione dei ruoli, il credo che ha guidato anche la scelta di Luca Rizzoli, pilone romano cresciuto nella Capitolina, esordiente assoluto, come riserva di Danilo Fischetti. “E’ solido in mischia, è molto migliorato rispetto allo scorso anno, va molto bene nel gioco aperto, si sposta bene in campo, siamo convinti che sia la scelta migliore rispetto a quella di portare un altro destro in panchina con Riccioni per far spostare Ferrari a sinistra”.
Chi vincerà il Sei Nazioni 2025? “Credo che la favorita sia la Francia. Sarà un torneo molto esigente con tutte le squadre, non ci sono partite scontate. Nemmeno contro di noi come era qualche anno fa. Ma anche per noi sarà molto più duro. Sento che pensate che se non vincessimo almeno un incontro sarebbe un disastro. Sono vostre analisi e le rispetto, ma nella mia testa e in quella dei miei giocatori c’è altro, c’è la fiducia in quello che sappiamo fare. Quello è il nodo, buone performance, competere con ogni avversario”.
Questa la formazione azzurra
Allan, Capuozzo, Menoncello, Brex, Ioane, Paolo Garbisi, Page-Relo, Lorenzo Cannone, Lamaro (cap), Negri, Ruzza, Lamb, Ferrari, Nicotera, Fischetti. A disposizione: Lucchesi, Rizzoli, Riccioni, Niccolò Cannone, Zuliani, Vintcent, Alessandro Garbisi, Gesi.
Nella foto di apertura il ct della nazionale italiana Gonzalo Quesada, al suo secondo Sei Nazioni sulla panchina azzurra (Foto Angelica Agosta/AllRugby)