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Troppo forti i Bulls per il Benetton, a Pretoria finisce 56-35 per i sudafricani che segnano 9 mete (Moodie, Kriel, Arendse, Moodie, van der Merwe, Kriel, Moodie e Grobbelaar) contro le 5 degli italiani (Ratave, Lucchesi, Uren, Halafihi, Zanon). E basterebbe questo, ma c’è un ma. Con le 5 mete Benetton ottiene un punto di bonus prezioso per entrare nelle prime otto (decisivo l’ultimo match casalingo con Edimburgo fra due settimane). Poi ci sono delle attenunati: si giocava a 1300 metri di altezza, aria rarefatta, pallone molto più veloce, con 28 gradi, quindi grande sofferenza per il caldo e poco ossigeno da respirare. Nei Bulls c’erano 11 giocatori del Sudafrica, nel Benetton 12 azzurri, insomma qualità diversa. Ma quello che è apparso subito decisivo è stata la potenza fisica dei Bulls, la loro aggressività nei punti di incontro (spesso anche oltre il regolamento), la supremazia nell’uno contro uno. Se a questo si aggiunge una giornata nera della difesa trevigiana sorpresa da giocate semplici, sia al largo che vicino ai raggruppamenti, e la propensione a placcaggi non precisi, con braccia che spesso si aprivano, ecco che si spiega come già al 25’ i sudafricani fossero sul 26-0 con punto di bonus offensivo già in cassaforte.

Poi ci si è messa un po’ di sfortuna, come al 18’ quando, dopo aver salvato una meta già fatta da Papier, Menoncello si infortuna e scompare dalla linea di difesa lasciando il suo diretto avversario Kriel libero di andare in meta. Tutto male, quindi, ma alla fine non malissimo. E’ vero che prendere 56 punti è un disastro, una figuraccia d’altri tempi, ma anche fare 5 mete e raccogliere il punto di bonus offensivo su questo terreno non è da tutti, soprattutto a una partita dalla fine. In totale, grazie alla vittoria su Sharks della settimana scorsa, Benetton torna a casa da questa trasferta sudafricana con ben 5 punti, forse pochi se lo aspettavano.

La prima meta di Moodie (alla fine l’ala sudafricana ne segnerà tre) al 4′ (Foto Urc)

Gli avversari sono apparsi sovrumani in ogni fase di gioco, più forti in mischia chiusa, più precisi in touche (un paio di errori clamorosi di Benetton hanno dato il via a segnature avversarie), rapidi e violenti palla in mano, sicuri nei placcaggi. I trevigiani hanno sbagliato molto, se contro gli Sharks avevano costruito la vittoria sulla disciplina a Pretoria la partita ha preso subito una strada in salita proprio per falli concessi agli avversari che già al 2’ avevano collezionato due punizioni a favore e sulla seconda, andati in touche, invece di tentare il drive avevano lanciato Moodie all’interno per una meta di sfondamento che trovava le guardie intorno al raggruppamento troppo molli per abbattere l’ala avversaria. Era il 4’. Al 9’ reazione Beenetton che si affaccia in area dei 22, ottiene un calcio in mezzo ai pali ma nonostante si sia sul 7-0 si sceglie la touche, poi sbagliata con risalita del campo degli avversari che si piazzano nei 22 biancovedi e arrivano (complice lo stop di Menoncello di cui si è detto) alla seconda meta con Kriel. La terza arriva due minuti dopo, sulla ripartenza Benetton c’è un pasticcio in attacco Papier vede la chiusa scoperta e calcia un 50-22, sulla touche prende palla Arendse (poi man of thee match) e sfonda tutti. 5 minuti e va in meta il capitano Nortje su un’altra dormita difensiva. 26-0. Fortuna che Benetton si risveglia e il suo tre-quarti più fisico, Ratave, accorcia. 26-7, ma i Bulls non si accontentano e Moodie segna cinque minuti dopo la sua seconda meta personale e la quinta dei sudafricani. Anche qui difesa sul lato chiuso tutta da rivedere. 31-7.

Un primo tempo da tregenda è mitigato, allo scadere dalla meta di Lucchesi. Questa volta la touche funziona, il drive sembra arrestarsi ma il tallonatore riesce a scivolare dalla parte chiusa sorprendendo l’ultima guardia. Rhyno Smith, ieri il migliore dei suoi, trasforma quasi dalla bandierina. 31-14. E si ripete anche al sesto della ripresa quando Benetton segna la terza meta sempre da azione dopo drive, sempre per una bella intuizione di Lucchesi che attacca dal lato aperto, dal punto di incontro raccoglie Uren e segna in tuffo: 31-21. Benetton sembra rientrato in partita, ma nel suo miglior momento subisce tre uppercut nel giro di sei minuti con van der Merwe, da drive, Kriel, intercetto su passaggio senza senso di Brex su un pallido attacco trevigiano, di Moodie, da mischia per fuorigioco sul drop di riavvio di Albornoz (dormita generale dei tre quarti). Si va sul 48-21, sembra quasi impossibile che Benetton possa fare la meta del bonus e salvare un po’ la giornata, invece Brex si ricorda chi è e questa volta il suo passaggio è una frustata che pesca Ratave sull’ala, l’omone corre, si attira addosso Le Roux e serve Halafihi che arriva in meta, quarta segnatura trevigiana e punto di bonus in cassaforte: 48-28. E qui i sudafricani sorprendono tutti decidendo di piazzare un calcio di punizione per il 51-28. Siamo al 73’, Benetton ha ancora voglia di fare qualcosa, bella sequenza di attacchi ripetuti nei 22 avversari e al 75’ quinta meta con Zanon in sfondamento. 51-35. Finita? Macché gli ultimi secondi sono un arrembaggio sudafricano, Benetton cede solo all’ennesimo tentativo, Grobbelaar si tuffa oltre la linea per il definitivo 56-35.

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