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Cosa dobbiamo aspettarci tra Italia e Scozia sabato sul prato dell’Olimpico?

La Scozia dispone del miglior marcatore di punti del torneo, Finn Russell (38 punti) e del miglior marcatore di mete (Van der Merwe, 5).

Gli scozzesi hanno anche il 100% di realizzazioni al piede: 9 calci di punizione e 7 trasformazioni, mentre l’Italia dalla piazzola ha centrato i pali soltanto nel 70% delle occasioni: una punizione mancata (su due tentativi) contro l’Inghilterra, un penalty mancato, su tre, a Lille.

Entrambe le squadre hanno concesso 32 calci di punizione in totale, la maggior parte dei quali, come sempre accade, in difesa: l’Italia 22, la Scozia 19.

Sul piano del gioco, la Scozia è la squadra che fin qui ha usato di più il piede dal punto di vista tattico, con Finn Russell e il mediano di mischia Ben White principali frombolieri. E infatti gli scozzesi sono quelli che hanno guadagnato più terreno con i calci di spostamento, oltre 3.600 metri, più del doppio dell’Italia (1.600).

Finn Russell nella partita di esordio del Torneo contro il Galles al Priciipality Stadum (Foto Craig Williamson / SNS Group via SRU)

Capuozzo e Ioane saranno, verosimilmente, gli obiettivi degli up&under dei blue, nessuno dei due è molto alto né particolarmente dotato di un calcio di liberazione lungo.

Aspettiamoci quindi anche all’Olimpico, una Scozia che all’inizio punterà molto a conquistare territorio con il gioco aereo per poi cercare di convertire la posizione in punti con la precisione di Russell dalla piazzola.

Scozia e Italia sono agli ultimi due posti della classifica per visite ai 22 avversari, 11 gli Azzurri, 21 la squadra di Greg Townsend: nessuna delle due segna dopo aver stazionato al lungo in attacco: le tre mete dell’Italia all’Inghilterra, e anche quella di Capuozzo alla Francia, sono arrivate al termine di azioni di ampio raggio. Idem le cinque mete di Van der Merve, le cui cavalcate si esaltano nella maggior parte dei casi in campo aperto.

Da questo punto di vista i palloni di recupero potrebbero essere decisivi nelle strategie della partita perché anche la formazione azzurra ha ottimi contrattaccanti: oltre a Capuozzo, Ioane, Menoncello e forse Lynagh, di cui potrebbe esserci l’esordio con la maglia dell’Italia.

La squadra di Quesada è stata fin qui quella costretta a placcare di più, avendo disputato tre partite nelle quali il possesso è stato a lungo nelle mani degli avversari. La Scozia potrebbe usare una strategia diversa, meno gioco alla mano (gli scozzesi sono ultimi per numero di passaggi effettuati, 373, quasi la metà dell’Irlanda) con più variazioni, stretto-largo, grazie a i piedi di Russell e White, alle linee di corsa di Huw Jones e alle improvvise accelerazioni di Van der Merwe. Nella linea d’attacco dei blue mancherà però il peso di Tuipulotu e questo potrebbe essere un piccolo vantaggio per gli Azzurri.

il pilone  Zander Fagerson  (Foto Craig Williamson / SNS Group via SRU)

Nessuno dei pack brilla per fisicità, la Scozia tra l’altro delle è quella che ha la più bassa percentuale di successo in mischia. Però con Cummings, Gilchrist, Ritchie e Skinner ha dei saltatori capaci di mettere in difficoltà le rimesse laterali delle altre squadre.

L’Italia può provare a sorprendere la difesa scozzese sul ritmo e con la velocità dei nostri attaccanti, ma deve disporre di un possesso sicuro, nelle zone importanti nel campo, ciò che è mancato di più nelle partite disputate finora.

Il rientro di Lorenzo Cannone e Negri può offrire qualcosa in più nel mettere la squadra in avanzamento e questo potrebbe favorire le incursioni dei trequarti.

Arbitra l’australiano Angus Gardner, lo stesso di Italia-Uruguay agli ultimi Mondiali e di Scozia-Italia lo scorso Sei Nazioni a Murrayfield. A Nizza, punì con il cartellino giallo Lorenzo Cannone e Fischetti, a Edimburgo, Riccioni.

nella foto del titolo (Ufficio Stampa Fir) Ange Capuozzo contro la Scozia nel 2022 a Roma tenta di bucare tra Ali Price (a sinistra) e Finn Russell 

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