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Questa volta è difficile da raccontare, è un incubo che si schianta sul palo dello stadio Pierre Mauroy di Lilla, è il rumore sordo dell’impatto del pallone con la porta attutito dal tetto chiuso che rimbomba nelle orecchie di chi pensa di aver messo fine all’incubo. Mai avremmo pensato di maledire un pareggio (13-13) in Francia, contro la Francia che ci massacrava da 14 partite di fila, che in 49 precedenti solo 3 volte si era piegata davanti all’Italia, che mandava in mischia polinesiani a due piazze per dominare in lungo e largo ogni conquista. Il pallone calciato in fretta e furia da Paolo Garbisi vola, negli occhi all’improvviso gira l’immagine di Cardiff, calcio definitivo per mettere fine alla carestia e Paolo che crolla a terra sfigurato dalla commozione, dai che la rivediamo… macché, palo, pareggio. Rabbia e maledizione.

Finisce così ed è da presuntuosi mettere in fila più i rimpianti delle soddisfazioni, ma tant’è. Finisce così una partita spaccata a metà, dominata nel primo tempo in mischia da una Francia pesante e arraffona, a tratti anche superficiale. D’altronde se ci si affida alla bilancia si perde in grazia e i palloni rotolano in terra. Il dominio nelle fasi di conquista si concretizza con la meta di Ollivon, una segnatura che è anche uno scandalo, perché nessuno la vede, neppure il Tmo che non può smentire, per regolamento, la convinzione del novello fischietto inglese Ridley. Lui chiede all’arbitro televisivo se Ollivon abbia commesso un passaggio in avanti prima di schiacciare in meta. L’avanti non c’è, ma in meta mai c’è arrivato. Ma questo non conta.

L’Italia non ha palloni da giocare, ma non indietreggia, va sotto nel punteggio e continua a difendere con precisione, una rete senza smagliature, anche nell’arginare i temuti drive da touche dei giganti extralarge in bleu. Lamaro placca come un ossesso, Brex è un metronomo nel guidare la sua linea nell’aggressione agli avversari, che si confondono, sbagliano, si sbattono la palla in faccia, ma danno l’impressione di poter dilagare da un momento all’altro. Un tempo di passione, fino all’ultima azione, a Danty che non si abbassa per placcare Brex e lo centra in testa senza fattori mitiganti: giallo e poi rosso nel bunker, calcio piazzato difficile di Page-Relo, incubo dello zero riportato in dote dall’Irlanda cancellato. Si va al riposo nel momento in cui la partita potrebbe cambiare padrone.

La meta di Ange Capuozzo a 10′ dalla fine (foto Federugby/Federugby via Getty Images)

E succede, l’Italia torna in campo più aggressiva, sfrontata, decisa a gestire con coraggio i propri pochi possessi. La touche funziona, la mischia prende le misure, si avanza e Garbisi questa volta è perfetto nelle scelte tattiche al piede. Menoncello è un gigante e si merita il premio di migliore di giornata. É lui a scovare un spazio infinitesimale nella difesa dei galli, il suo profondo break è una ferita sanguinante per i francesi, adesso il rugby champagne è azzurro, Marin avanza e libera l’ovale che vola di mano in mano, fino all’ala dove Capuozzo fa quello che meglio gli riesce e si tuffa in meta. Garbisi trasforma da posizione complicata, pareggio e stadio ammutolito. Ci sono 8 minuti per sognare. La Francia si scuote ma dall’altra parte trova un commovente muro di gomma. Fino a Zuliani, alla sua abilità nella giungla, alle mani che bloccano il pallone nella selva di gambe e lo trasformano nel calcio della speranza. Tempo scaduto, o la va o la spacca. Il pallone rotola dal tee di Garbisi, lo shot clock è impietoso, bisogna calciare in fretta. Palo! Maledizione, chissà se un giorno così tornerà mai più.

(La foto del titolo è di Federugby/Federugby via Getty Images)

Lille, Stade Pierre Mauroy, 26 febbraio 2024
Francia v Italia 13-13 (10-3)
Italia: Capuozzo; Menoncello, Brex, Mori (66’ Marin), Ioane; P.Garbisi, Page-Relo (54’ Varney); Vintcent, Lamaro , Favretto (48’ Zuliani); Ruzza (66’ Zambonin), N.Cannone; Zilocchi (64’ Ferrari), Nicotera (57’ Lucchesi), Fischetti (57′ Spagnolo)
all. Gonzalo Quesada
Francia: Ramos; Penaud, Fickou, Danty, Lebel; Jalibert (37’  Moefana), Lucu (48’ Le Garrec); Cros, Ollivon, Boudehent; Tuilagi (47’ R.Taofifenua), Woki (48’ Roumat); Atonio (48’ Aldegheri), Mauvaka (48’ Marchand), Baille (47’ S.Taofifenua)
all: Fabien Galthié
arb: Christophe Ridley (RFU)
Marcatori: 7’ meta Ollivon tr. Ramos ; 14’ cp. Ramos ; 44’ cp Page-Relo;; secondo tempo: 44’ cp. Ramos; 61’  cp. P.Garbisi; 70’ meta  Capuozzo tr. P. Garbisi
Cartellini: 43’ pt. Rosso Danty (FRA)
Player of the match: Tommaso Menoncello (ITA)
Note: 50000 spettatori

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