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Treviso vince a Parma per l’undicesima volta nella storia, 31-24 al Lanfranchi, tutto esaurito. Al Benetton è bastata sostanzialmente una mezzora, quella compresa tra il 13° minuto del primo tempo e il quarto della ripresa, per assicurarsi un prezioso successo con bonus.

Zebre a segno per prime, con la meta Pani, dopo soli tre minuti di gioco, al temine di una bella pressione nei 22 avversari. Poi Prisciantelli ha portato a 10 i punti dei padroni di casa prima che il Treviso cominciasse a macinare il suo gioco che ha fruttato, al tredicesimo, la meta di Bernasconi, innescata da una bella incursione di Odogwu. Poco prima della mezzora, Menoncello, al rientro dopo l’infortunio sofferto a luglio in Nazionale, ha bucato in verticale la difesa avversaria per segnare dopo un bello sprint una meta spettacolare.

Un attacco di Montemauri delle Zebre (Amarcord Foto/Video.Zebre Parma)

Treviso poco preciso in touche e incapace in un paio di occasioni di concretizzare in meta la pressione sotto i pali dei padroni di casa. “Situazioni che dovevamo gestire meglio”, commenterà a fine gara il coach del Benetton, Marco Bortolami. Il quale avrà da recriminare anche sui troppi falli concessi agli avversari da parte dell’arbitro, l’esordiente Filippo Russo.  A due minuti dal riposo però, un’azione a tutto campo, avviata da Smith e sostenuta da Uren, ha mandato Umaga in meta per la terza marcature pesante della giornata. Ventuno a dieci al riposo per la formazione di Bortolami, il secondo tempo è cominciato con il giallo a Garcia per un fallo su Ruzza ai margini di un raggruppamento. Con l’uomo in più, Odogwu ha realizzato immediatamente la meta del bonus che di fatto ha chiuso la partita.  Da lì in poi il match ha perso fluidità, ci sono state parecchie interruzioni, con l’uomo in meno (giallo a Halafihi, sul fallo avrebbe forse potuto starci la meta tecnica) il Treviso ha retto la pressione della Zebre, salvo concedere lo sfondamento a Bianchi, allo scoccare dell’ora di gioco., subito prima che Stowers entrasse in sostituzione del compagno allo scadere dei dieci minuti di punizione L’ultimo quarto del match ha visto la squadra di Roselli mettere in campo carattere e aggressività per cercare di conquistare almeno il punto di bonus che è arrivato all’80’ con la meta di Krumov, dopo una lunga pressione nei 22 del Treviso. In precedenza, al 73’, le Zebre si erano viste annullare una meta in spinta da touche per un’ostruzione segnalata dal TMO.

Battaglia aere tra Zebre e Benetton al Lanfanchi (foto di Stefano Delfrate)

Ottimo, oltre al rientro di Menoncello, quello di Marin dopo un anno di assenza dai campi di gioco. Nelle Zebre, in evidenza Pani, autore della prima meta della partita e di alcuni spunti di classe individuale.

“Siamo mancati in alcuni situazioni specifiche, abbiamo concesso due mete in modo troppo soft, ma non ci siamo mai arresi – ha detto il coach delle Zebre, Fabio Roseli a fine match -. Abbiamo retto il confronto praticamente alla pari, con una squadra come il Treviso che ha fatto una prima parte della stagione strepitosa. Stiamo crescendo e ci prepariamo per la prossima sfida, tra sette giorni al Monigo”.

Al di là del giudizio sull’arbitraggio, Bortolami si è detto soddisfatto di come i suoi hanno saputo interpretare la partita. Si era parlato tanto dell’attacco delle Zebre – ha detto – ma la nostra difesa ha funzionato molto bene, abbiamo concesso solo tre mete e siamo stati consistenti in tutte le varie aree del gioco. È questa la chiave per vincere le partite, sapersi esprimere ad alto livello a fronte di tutte le diverse sfide proposte dagli avversari”.

Nella foto del titolo, la prima meta del Benetton: Bernasconi marca in tuffo inutilmente placcato da Bruno (foto Stefano Delfrate)

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