WXV 2
Nel match che ha preceduto quello dell’Italia con il Sudafrica, la Scozia ha ottenuto un altro risultato importante, superando nuovamente, dopo 22 anni, gli Stati Uniti. Dopo una partenza sparata che le ha portate sul 17-0 (mete delle ali McGhie e Lloyd e della seconda linea Wassel), le scozzesi hanno controllato bene il ritorno delle statunitensi. Queste hanno marcato due volte con la prima linea (il pilone Jacoby alla fine del primo tempo, il tallonatore Stathopoulos nella ripresa), senza però mai impensierire veramente le avversarie che nel frattempo avevano marcato la meta del bonus con l’estremo Rollie. Successivamente. la stessa Rollie si è fatto sfuggire l’ovale dopo aver già superato la linea di meta, un errore che potrebbe costare caro ai fini della classifica finale (al pari del resto dell’inabilità delle Azzurre a marcare molti punti nel periodo in cui le sudafricane erano ridotte in 13). Dopo due giornate infatti Scozia e Italia guidano con 10 punti il WXV2. Nel caso di una terza vittoria per entrambe (in nessuno dei due casi garantita, ma certo possibile alla luce delle prestazioni viste sinora), la classifica verrebbe a dipendere dalla differenza tra punti segnati e subiti. Il prossimo turno (l’ultimo del torneo) metterà di fronte Scozia e Giappone e Italia-Usa. Al momento le Azzurre precedono le avversarie (+31 contro +24), ma non si tratta di una differenza significativa. Non è detto peraltro che siano le scozzesi ad avere l’avversario più abbordabile. Anche contro la Scozia gli USA sono apparsi lenti nei tre quarti, imprecisi in touches e non particolarmente performanti in mischia chiusa, confermando il precario stato di forma già emerso nelle Pacific Four Series; per contro, la disciplina del Giappone al breakdown potrebbe almeno in parte depotenziare due delle principali armi scozzesi, la capacità di costruire multifasi e soprattutto il drive da penal touche.
La scozzese Emma Wassell placcata da Bulou Mataitoga degli Stati Uniti (foto Johan Rynners – World Rugby/World Rugby via Getty Images)
Comunque vada, si prefigura un finale molto interessante per WXV2, anche per quanto riguarda la retrocessione in WXV3. Il match tra Giappone e Samoa, giocato con vento forte, sole splendente e con tribune rigorosamente vuote, fatica a decollare, con ripetuti errori di manualità da entrambe le squadre. Nelle fasi iniziali il Giappone soffre la fisicità samoana, cui risponde con un’organizzazione di gioco più strutturata. Rinuncia ripetutamente a tre punti facili dalla piazzola marcando però soltanto una segnatura pesante, che pareggia quella dell’iniziale vantaggio samoano. Dopo un primo tempo chiuso sul 13-10, il Giappone realizza nuovamente ad inizio ripresa ma prende il largo soltanto quando, in controtendenza con gli altri incontri di questo turno, capitalizza sul doppio giallo subito dalle samoane. Le due mete marcate nell’ultimo quarto (32-10 il finale) valgono il punto di bonus e rimettono almeno teoricamente le nipponiche in lizza per la vittoria finale. anche se un successo contro la Scozia non sarebbe sufficiente in assenza di una combinazione favorevole di risultati.
Le altre partite (WXV1 e WXV3)
Il risultato più significativo di questo turno arriva comunque da Wellington dove la Francia batte di un soffio (18-17) la Nuova Zelanda, dopo una partita condotta in vantaggio dal 16’ (15-7 al primo tempo). Le transalpine suppliscono con una difesa feroce alla mancanza di possesso, e colpiscono due volte contro il run of play nel primo tempo (splendida la manualità in spazi stretti che libera l’ala Banet – nella foto di Hagen Hopkins/Getty Images – per la sua meta nell’angolo). Così come nella partita dell’Italia, l’espulsione di un’avversaria (il pilone Viliko al 64’) non viene sfruttata dalle francesi. Nell’ultimo quarto d’ora la loro mischia subisce quella neo-zelandese come non era successo in precedenza, e l’unica segnatura arriva dalle Black Ferns con l’ala Vakaaholo dopo un magistrale grubber di Rubi Tui.
L’incapacità di sfruttare la donna in più sembra in realtà un tratto distintivo di questo turno di incontri. Succede infatti lo stesso anche nell’incontro tra Australia e Inghilterra. Chiuso il primo tempo sul 28-0, le Red Roses sembrano destinate ad un punteggio ridondante dopo l’espulsione al 57’ della seconda linea delle Wallaroos Codey. Invece, il punteggio di 42-7 non cambia più, suggerendo che l’Inghilterra sia ancora lontana dalla spietata efficienza che aveva dimostrato sotto Simon Middleton. Infine, brillante nello sviluppo ma alla fine “regolare” nell’esito l’incontro tra Canada e Galles, con quest’ultimo che tiene botta ma alla fine cede alla superiorità canadese (42-22).
il capitano delle canadesi Sophie de Goede segna la prima meta del Canada contro il Galles (foto di Mark Tantrum – World Rugby/World Rugby via Getty Images)
WXV3, al largo e prevedibile successo dell’Irlanda sulla Colombia (64-3 con dieci mete segnate) si contrappongono due sfide molto combattute. Il Kazakhstan supera di misura il Kenya (18-12, tre mete a due), assicurandosi la permanenza in WXV3 per il prossimo anno. Irrilevante invece da questo punto di vista il punto di bonus difensivo ottenuto dalle kenyane: sarà lo scontro diretto con la Colombia la settimana prossima a determinare chi eviterà l’ultimo posto in classifica (e quindi lo spareggio per rimanere in WXV3 con la squadra più in alto nel ranking tra quelle rimaste escluse dalla prima edizione). Dal canto suo, la Spagna si impone 26-19 (tre mete a testa) contro le Figi, e si giocherà la promozione al WXV2 contro l’Irlanda la settimana prossima. Per ottenere questo risultato le iberiche dovranno però alzare notevolmente la qualità della loro prestazione; per il momento non hanno brillato pur contro avversari non trascendentali.
Le classifiche dei gruppi dopo gli incontri del 20-21 Ottobre.
WXV1: Inghilterra 5 (+35); Canada 5 (+20); Francia 4 (+1); Nuova Zelanda 1 (-1); Wales 0 (-20); Australia 0 (-35).
WXV2: Italia 5 (+31); Scozia 5 (+24); Giappone 5 (+9); USA 5 (0); Samoa 1 (-32); Sudafrica 0 (-32).
Prossimo turno: 27 ottobre, Scozia-Giappone; 28 ottobre, Usa-Italia.
WXV3: Irlanda 10 (+170); Spagna 9 (+39); Figi 6 (+47); Kazakhstan 4 (-103); Kenya 1 (-38); Colombia 0 (-115).