È questo il messaggio che la Federazione ha voluto esprimere nella conferenza stampa in cui il presidente Marzio Innocenti, il ct Kieran Crowley e il responsabile dell’altro livello Franco Smith hanno fatto il punto sulle partite di novembre e sulle prospettive del movimento azzurro.
“Il bilancio delle cinque partite (oltre ai tre test della Autumn Nations Series sono state considerate anche le due partite dell’Italia A, contro Spagna e Uruguay, ndr) è positivo – ha detto Innocenti -. Siamo sulla buona strada nel processo di allargare la base dei giocatori di livello internazionale e abbiamo ottenuto risultati in linea con quelli che erano i valori del campo. L’obiettivo però deve essere andare oltre questa linea – ha aggiunto il presidente federale -, così come hanno fatto le ragazze a settembre, vincendo il loro girone e qualificandosi per il mondiale in Nuova Zelanda”.
Per farlo è necessario risolvere il problema del passaggio dal livello juniores a quello internazionale.
“Per questo – ha spiegato Franco Smith -, abbiamo rimesso in attività la seconda squadra nazionale (Italia A o Emergenti che dir si voglia) e abbiamo in mente di crearne una terza, magari con i giocatori del Top10 o addirittura delle serie inferiori. Tanti ragazzi giocano troppo poco durante la stagione”.
Il disegno insomma è creare un gruppo di almeno 80 giocatori da tenere impegnati con attività internazionali di vario livello. Nella conferenza stampa si è parlato dell’Italia Emergenti (che giocherà il 18 dicembre con la Romania a Parma) e di una sua potenziale partecipazione alla Coppa Europa, con la Romania, il Belgio, la Spagna, le Georgia, ma anche una terza squadra di schierare contro rappresentative di fascia ulteriormente inferiore, Olanda etc.
Sul tavolo è tornata anche l’ipotesi di un torneo con le seconde quadre di Zebre e Benetton, magari allargate ai famosi “draft” ossia i giocatori del Top10 di interesse nazionale. “L’obiettivo – ha detto Smith – è far giocare questi ragazzi il più possibile, in un contesto che li faccia crescere, con staff competenti e continuità nell’attività”.
Come questo possa sposarsi con un Top10 in permanente difficoltà dal punto di vista della profondità delle rose, del calendario e anche della qualità degli staff è un tema tutto da affrontare.
Anche perché Innocenti ha ribadito la necessità di chiudere, anche per motivi di bilancio i centri di formazione, dai quali sono arrivati o stanno arrivando ragazzi delle classi 2000, 2001, 2002 e 2003 di ottima qualità.
Come i club potranno sostituire le competenze e le strutture dei centri di formazione è un tema tutto da sviluppare.
“Miriamo a un maggior interscambio tra franchigie e Top10, sia in salita che in discesa – ha detto Innocenti -. I giocatori che da Benetton e Zebre tornano al campionato possono portare esperienza e qualità in grado di far crescere il torneo”.
Nella foto, il pacchetto di mischia della Nazionale A vittoriosa contro l’Uruguay. Da sinistra, si riconoscono: Violi, Lorenzo Cannone, Traoré, Lazzaroni, Steyn, Izekor.