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C’è stato quel momento, era il 46′, che tutto pareva possibile di nuovo possibile. Russell che sbaglia il passaggio, Brex che intercetta la palla e vola in mezzo ai pali. 19 a 19. Italia padrona del campo, Scozia in confusione. Eppure. “Un’occasione mancata – dice Gonzalo Quesada con un sorriso amaro – negli spogliatoi avevamo aggiustato le cose dopo quelle due mete prese al largo per una difesa senza automatismi. Abbiamo iniziato bene, ci siamo riavvicinati con Allan e poi la meta. Li guardavo e ho pensato che l’avevamo raddrizzata, vedevo che il momentum era cambiato, che comandavamo noi”. E poi? “Poi loro sono stati bravi a rallentare i palloni che a noi servivano veloci”, ancora Quesada.

Gonzalo Quesada e Ignacio Brex durante la conferenza stampa post partita (Foto AllRugby)

E non solo. “Abbiamo pensato che era come l’anno scorso, che avremmo ribaltato il risultato – dice Ignacio Brex sceso in sala stampa come vice di Lamaro – invece hanno fatto quella meta partendo dalla mischia”. Meta dove lui fa parte dell’errore collettivo andando sull’estremo avversario che aveva già passato. “La devo riguardare a freddo, penso che avevamo delle opzioni per marcare l’interno e non lo abbiamo fatto nel modo giusto”. “Ho imparato una nuova parola oggi – scherza Quesada a denti stretti – ‘sgabello’, è quello che hanno fatto a Page-Relo in quell’azione, così è restato fuori dalla linea difensiva”.

“Siamo arrabbiati e delusi – dice Sebastian Negri, monumentale in difesa ieri, spossato a fine incontro – l’avevamo raddrizzata ma loro ci hanno dominato nel breakdown è lì che abbiamo perso questa sfida. Una sfida che è stato un vero test match. Credo di aver dato almeno 25 placcaggi”. Sono 26 per l’esattezza di cui 4 dominanti. 20 ne ha dati Nicotera (anche lui 4 dominanti) in 50 minuti, 18 Lamaro che è uscito 20 minuti prima della fine.

Alla fine cosa ha contato di più? Gli errori che ci hanno portato sul 14 a zero o le mete non fatte nel finale? “Gli errori che ci hanno fatto prendere le prime due mete. Il tempo per trovare gli automatismi non lo abbiamo avuto, ma ora abbiamo giocato una partita e la prossima settimana siamo tutti insieme, il Galles lo prepareremo bene. Certo nonostante questo eravamo riusciti a rimettere la partita dove volevamo”.

Michele Lamaro è uscito a 20 dalla fine per una ferita a un ginocchio. “Sono arrabbiato e deluso, ci haanno dominatio nel breakdown e questo è quello su cui dovremo ragionare. Mi hanno messo dei punti sul ginocchio, ma sto bene, nessun problema per sabato prossimo”.

Esordio di Luca Rizzoli, 20 minuti al posto di Fischetti a giochi fatti, ma con l’Italia in attacco che cercava la seconda meta. “Un momento emozionante, ho anche toccato alcuni palloni, ho dato dei placcaggi. Lo stadio è immenso. Ora ne voglio altri di momenti come questi, non voglio fermarmi”.

Nella foto di apertura l’Italia durante l’inno nazionale allo stadio c’erano almeno tremila italiani (Foto Federugby/Federugby via Getty Images)

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