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Dall’ottava serie del rugby inglese (Basingstoke, campionato delle contee dell’Hampshire) ai Buffalo Bills: è l’improvvisa parabola di Travis Clayton, scelto al settimo giro del draft dalla squadra dello stato di New York, quattro volte arrivata a giocare il SuperBowl, quattro volte sconfitta. Il simbolo, manco a dirlo, è un bisonte.

Clayton è alto 6 piedi e 7 pollici, 2,01, non ha mai giocato una partita di football in vita sua. Ma gli scout, oggi, sono dappertutto e hanno preso nota del fisico e del dinamismo di questo 23enne destinato a giocare nella linea offensiva.

Nel football c’è un modo per misurare l’efficienza di un giocatore ed è l’accelerazione breve e violenta sulle 40 yards, 36 metri e poco più. Clayton si è espresso in 4”79, eccellente per un atleta della sua stazza. “Tra i giocatori di linea – ha commentato il direttorio tecnico dei Bills – è il più veloce degli ultimi dieci anni”.

L’arrivo in Nfl di Travis Clayton segue quello del gallese Louis Rees Zammit che dopo il periodo di preparazione e di selezione in Florida è stato ingaggiato dai Kansas City Chiefs che a gennaio hanno conquistato il loro quarto titolo e che, secondo le riviste specializzate, hanno un valore di 4,3 miliardi di dollari. L’ala, che ha lasciato il Galles poco prima che i Dragoni conquistassero il Cucchiaio di Legno, è destinato a coprire il ruolo di wide receiver o in alternativa di running back. Era il sogno suo e di suo padre sin da quando Louis era un bambino.

Una volta i giocatori di rugby union che volevano mettersi in tasca dei quattrini secondo un vecchio gergo, “andavano a nord”, nella League. Adesso scavalcano l’Atlantico.

È l’inizio di una nuova era? Ed è il primo passo della nascita di una franchigia londinese? Gli stadi per ospitare lo spettacolo del football non mancano e i precedenti a Wembley sono stati incoraggianti.

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