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Inizia il Sei Nazioni dei giovani e per l’Italia la strada appare subito difficile da scalare, la bella sensazione portata in dote dalle ultime due stagioni vissute in crescendo subisce un contraccolpo, contro l’Inghilterra sembra di tornare indietro, alle partite della sofferenza, degli errori gratuiti, delle strutture di gioco che evaporano ala prima accelerazione altrui.

La partita mai è in discussione, quando una squadra prende il dominio nelle fasi statiche la via è indirizzata e diventa una lunga, tranquilla, discesa. A parte una meta fatta e non segnata dall’ala Scalabrini (una delle poche note positive azzurre) in apertura, quando uno splendido invito al piede di Martino Pucciariello rotola via dalle mani dell’azzurro in area di meta, non c’è molto da segnalare, se non il dominio degli inglesi, le 5 mete contro l’unica segnata a buoi già scappati dalla stalla da Siciliano al termine dell’unico avanzamento in driving-maul degno di nota della sua mischia, perché la serata di Monigo si trasforma in una lunga rincorsa al nulla.

L’Inghilterra fa nulla di speciale e fa tutto bene, non un volo di fantasia, non un cambio di direzione, non un azzardo, ma un gioco solidissimo sull’asse, una presenza opprimente in difesa, il tutto condito da un sapiente gioco tattico al piede che erode metri ed energie alla squadra di Brunello. La mischia è sempre una sofferenza, la touche una condanna e così è facile per gli ospiti prendere il dominio del gioco e mettere in evidenza competenze che purtroppo non sembrano far parte del bagaglio degli italiani. Su tutti la terza linea Pollock, un giocatore antico (Mvp e 3 mete personali) terza linea che ricorda suoi illustri predecessori, abrasivo al placcaggio e sempre presente quando c’è da scovare spazi nella traballante difesa azzurra. La festa appena iniziata sembra organizzata per gli ospiti, questa volta i padroni di casa non si presentano all’appuntamento. La strada è lunga, l’Inghilterra di nuovo lontana. Per una sera lontanissima.

Treviso, Stadio Monigo, 2 febbraio 2024

Italia U20 v Inghilterra U20 36-11 (primo tempo 6-22)

Italia U20: Belloni (71’ De Villiers); Scalabrin, Zanandrea (60’ Imberti), Bozzo, Elettri; Pucciariello, Casilio (64’ Jimenez); Botturi, Bellucci (64’ Zucconi), Gritti; Milano, Redondi; Gallorini (64′ Ascari), Gasperini (63′ Siciliano), Pisani (49′ Pelliccioli). all. Massimo Brunello

Inghilterra U20: Redshaw; Cousins, Waghorn (11’ Spencer), Kerr (51′ Bellamy), Wills (77’ Jones); Taylor, Douglas; Carr (51’) Michelow), Pollock, Carnduff ; Kpoku, Sodeke (49’ Bailey); Sela (63’ Halliwell), Wright (77’ Oliver), Opoku-Fordjour (66’ Kirk). allMark Mapletoft

arb: Evan Urruzmendi (FFR)

Marcatori: 2’ cp Kerr, 10’ cp Pucciariello, 18’ cp Pucciariello, 19’ meta Pollock tr. Kerr, 33’ meta Pollock tr. Kerr, 39’ meta Carnduff s.t. 63’ meta Bellamy tr. Taylor, 67’ meta Siciliano, 77’ meta Pollock tr. Taylor

Nella foto di Stefano Delfrate la meta in spinta di Siciliano, l’unica per gli azzurri nel match

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