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Marzo 2021

Da un’intervista della Gazzetta dello Sport al neoeletto presidente federale: “Chi sa che esiste il Pro 14 in Italia? Serve un torneo domestico appassionante, che attiri pubblico, media e investitori. Serve un cambio radicale. Penso a una super lega professionistica modello Nba, senza retrocessioni, nella quale si ha diritto di cittadinanza non per meriti sportivi, ma corrispondendo a precisi criteri economici, strutturali e organizzativi. Poche delle attuali società saranno all’altezza? Aggiungeremo squadre espressione di più club uniti e nuove realtà territoriali”.

Dicembre 2023

Da un’intervista al medesimo presidente pubblicata su Repubblica: “Le Nazionali e le due franchigie garantiscono il 65% delle risorse del movimento. Mi sembra ragionevole continuare a investire su di loro: è il nostro modello. Padova e Rovigo se ne facciano una ragione. È inutile che le società più blasonate pensino di partecipare a tornei internazionali: sono sogni o – peggio – schizofrenia. Sono state abituate ad avere sostegni economici senza produrre nulla. Versiamo due milioni e mezzo di euro: in cambio di cosa? Abbiamo chiesto loro di aiutarci nel percorso di formazione dei nostri giovani talenti: ci boicottano, e ci chiedono altri soldi. Per poi cambiare 14-15 giocatori a stagione, prenderli da altre regioni, ingaggiare stranieri di qualità medio-bassa facendosi intrappolare dalla zona grigia di certi procuratori e direttori sportivi.

Baruffe chioggiotte

Dal Gazzettino. “Nei primi 12 tornei Sei Nazioni della storia azzurra, quando i nazionali giocavano nel campionato di Serie A o nel Super 10, la Nazionale ha conquistato 8 vittorie e un pareggio su 60 partite giocate. Percentuale di risultati utili il 15%. Cucchiai di legno 4 – ha scritto Ivan Malfatto -. Nei successivi 12 Sei Nazioni, con il meglio concentrato in Celtic/Urc, le vittorie sono state solo 6 su 60 gare. Percentuale di risultati utili 10%. Cucchiai di legno 8, aggravati dalla serie record di 36 sconfitte consecutive. Il torneo 2011 va considerato fra i primi 12, perché cade a meta della prima stagione di Celtic, quando la Nazionale è ancora figlia del campionato. La “Rivoluzione Celtic” è stata realizzata con l’obiettivo di far vincere di più l’Italia, soprattutto nel Sei Nazioni, la gallina dalle uova d’oro del nostro rugby per introiti economici, prestigio internazionale e progressi tecnici assicurati. Secondo questi numeri ha ottenuto invece l’effetto contrario”.

Domenica, vigilia di Natale, a Padova si disputa il 177° derby d’Italia, Petrarca-Rovigo, un match che i tifosi delle due squadre vivono come i contradaioli il Palio di Siena. Si giocherà al Campo Geremia, posti a sedere un migliaio.

Gazzettino bis: “Questa volta abbiamo ritenuto che non valesse la pena spostarci, portare le attrezzature e sistemare il campo [il Plebiscito, ndr] – ha detto il direttore generale del club patavino -. Degli spettatori non troveranno posto? Pazienza, non sarà la fine del mondo, potranno guardare la partita in televisione”.

Avanti non si va, almeno così dicono alcune statistiche (ma anche su queste ci sarebbe da discutere), indietro non si può tornare, così suggerisce il buon senso. L’NBA si ritira nelle sue ridotte rionali.

Dal Vangelo secondo Giovanni, 8:7 “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

Buon Natale a chi sogna l’Nba e a chi lascia i fedeli fuori dal presepe vivente del Geremia.

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