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Springboks ai primi posti della classifica soltanto in due statistiche: quelle relative ai placcaggi dominanti (poco più di 14 a partita) e ai calci di punizione concessi in attacco (soltanto 2 per match).

Per il resto, dodicesimo posto per metri guadagnati palla in mano (465, contro i 681 della Nuova Zelanda), settimo per cariche (97 a partita, Nuova Zelanda 138), decimo per velocità di uscita dei palloni dalle ruck, 4”06 (Nuova Zelanda 3”53, Italia prima 3”24, il che suggerisce che avere palloni veloci non è tutto nel gioco…).

Nonostante il basso numero di attacchi palla in mano, gli Springboks, sono una delle squadre che ha concesso più turnover, circa 16 a partita, solo il Cile ne ha regalati di più. Il 40% dei palloni giocati dai sudafricani ha avuto come esito un errore.

Ne 22

Gli Springboks sono entrati nei 22 avversari una media di 9,3 volte a partita (otto squadre hanno fatto meglio in questo Mondiale, compresi gli All Blacks 12,3 visite per match). Nuova Zelanda 3,89 punti per entrata nei ventidue, Sudafrica, 2,79.

Disciplina

I sudafricani hanno concesso 8,5 penalty a partita, gli All Blacks 9,8. Attenzione, questo è uno dei dati che potrebbero fare la differenza in finale.

Difesa

La Nuova Zelanda è la squadra che ha mancato meno placcaggi, una media di 18 a partita, 88% di successi; gli Springboks arrivano in finale con un tasso di successo dell’85%.

Gioco al piede

Più della Nuova Zelanda (30 calci a partita) ha calciato solo l’Inghilterra, ma gli All Blacks hanno la percentuale più alta di possesso giocato al piede: 57%. Il che non ha impedito loro di collezionare una media superiore ai 18 minuti di possesso per match, calciare evidentemente non vuol dire soltanto regalare la palla agli avversari.

Gli Springboks hanno calciato fin qui il 54% dei palloni avuti a disposizione, ma non hanno più di 14’47” di possesso a partita.

Mischie e touche.

Sudafrica 88% di successo in mischia, touche 89%

All Blacks, miglior rimessa laterale (98%) e seconda mischia (94%)

Il verdetto

Nuova Zelanda meglio dei sudafricani in quasi tutte le aree del gioco. Ma gli Springboks hanno dimostrato di saper gestire i momenti chiave delle partite e le due decisive (Francia e Inghilterra) le hanno vinte di un punto, grazie a due calci di punizione da 50 metri di distanza di Pollard.

Bisogna vedere se stavolta basterà loro essere chirurgici solo in quei pochi momenti decisivi. Il match si giocherà sul filo di lana. Willie le Roux, l’unico trequarti in panchina, potrà  da solo fare fronte  agli eventuali infortuni della linea d’attacco sudafricana?

 

Nella foto di Michael Steele – World Rugby/World Rugby via Getty Images -, il capitano degli Springboks, Siya Kolisi

 

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