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Come ha fatto notare Luciano Ravagnani, maestro indiscusso dei giornalisti italiani che seguono il rugby, in tutte le coppe del mondo fin qui disputate solo otto nazioni hanno raggiunto le semifinali: 8 volte la Nuova Zelanda, 6 volte Australia e Francia, 5 Inghilterra e Sudafrica; 3 Galles; 2 Argentina; 1 la Scozia. Il rugby non ha ancora lo stesso peso a tutte le latitudini del mondo. E lo dimostrano anche le designazioni arbitrali per i quarti di finale.

Gli arbitri dei quattro incontri sono un sudafricano, Jaco Peyper, un inglese, Wayne Barnes, un francese, Mathieu Raynal, e un neozelandese, Ben O’Keefe. Se si considerano anche giudici di linea e Tmo entrano altre tre nazioni: Galles, con Ben Whitehouse Tmo di Inghilterra-Fiji, Australia, con Nic Berry (assistente dell’arbitro Reynal in Inghilterra-Fiji) e, a sorpresa, se vogliamo, l’Italia con Andrea Piardi, (assistente dell’arbitro Jaco Peyper in Galles-Argentina). Per Barnes, in odore di dirigere la finale se l’Inghilterra non dovesse accedervi, si tratta della quarta volta che dirige un quarto di finale, un record. Ha superato nientemeno che Nigel Owens, Jim Fleming e Derek Bevan, ritirati e fermi a tre. Ma il dato più significativo, forse, è che questi quattro arbitri messi insieme hanno diretto 263 test. Uno strapotere evidente.

Entrando nello specifico di questi quattro match si nota che per l’incontro Francia-Sudafrica tutti i controllori del gioco (dall’arbitro al Tmo) saranno neozelandesi, mentre saranno inglesi tutti quelli di Irlanda-Nuova Zelanda. Per gli altri quarti squadre miste di arbitri, giudici di linea e Tmo. Sir Bill Beaumont, presidente di World Rugby, dice che ammira “come gli arbitri hanno condotto le partite in questa Coppa del mondo e l’esempio che hanno dato come ambasciatori e guardiani dei valori dello sport”. Con buona pace per le polemiche su molte scelte, guarda caso spesso contro le squadre di Tier2, specialmente su cartellini gialli e rossi. Così come critiche sono piovute sull’uso, e l’interferenza, dei Tmo.

Tant’è, su 16 “guardiani e ambasciatori” (fra arbitri, giudici di linea e Tmo) dei quarti di finale, cinque sono inglesi, quattro neozelandesi, due francesi e due sudafricani, mentre Australia, Galles e Italia contano un rappresentante ciascuno. The “World in Union” era l’inno delle passate edizioni della Coppa del Mondo, mai usato in questa. Forse ci si è accorti che il testo non era così aderente alla realtà.

Nella foto l’arbitro neozelandese Paul Williams mentre arbitra Samoa-Cile, sarà impegnato come giudice di linea nell’incontyro Francia-Sudafrica (Foto di Adam Pretty – World Rugby/World Rugby vía Getty Images)

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