vai al contenuto principale

Solo applausi per il Benetton che esce a testa altissima dal Loftus Versfeld di Pretoria, sconfitto sì 30-23, ma tutt’altro che battuto dai Bulls. Ai quali la formazione di Marco Bortolami ha tenuto testa per tutti gli ottanta minuti, sia sul piano fisico che dal punto di vista tecnico.

A fare la differenza, alla fine, sono stati i dettagli, due mete regalate agli avversari in modo troppo facile, la prima addirittura dopo solo 25” di gioco, e quei quattro calci di punizione in più concessi dalla franchigia italiana (8) rispetto ai soli quattro fischiati dall’arbitro scozzese Adamson contro i sudafricani.

Benetton ha fatto tutto quello che doveva: ha avuto più possesso (62%), più territorio (65%), ha costruito innumerevoli occasioni, con pazienza e determinazione, compresa l’ultima piattaforma, a 5 metri dalla linea di meta avversaria, quando mancava un pugno di secondi al fischio finale, e che se fosse stata sfruttata a dovere (pallone caduto in avanti a Brex) avrebbe potuto mandare le due squadre ai supplementari.

L’appunto che si può fare al Treviso è, dopo tanto lavoro, aver concretizzato relativamente poco (ma tre mete Pretoria via sembrano poche?) avendone viceversa concesse due in modo troppo facile per l’attacco dei Bulls, la squadra che aveva segnato di più nella regular season, e pertanto non aveva bisogno né di favori né di errori da parte degli avversari.

Un attacco di Menoncello, tra Arendse e Johan Grobbelar (foto Benetton Rugby)

La partenza è stata da shock per la formazione di Marco Bortolami, con Arendse in meta dopo 25”: Uren libera dai propri 22 senza trovare la touche, Le Roux contrattacca e mette in avanti il pallone con un calcio che rimbalza nelle mani dell’ala degli Springboks che è rapido a schiacciare vicino ai pali.

Benetton però non si scompone: Uren e Albornoz tengono i sudafricani nella propria metà campo con un accorto gioco al piede e, dopo che il numero 10 ha raccolto 3 punti con un calcio di punizione, sfiorano il vantaggio con una meta di Ratave annullata dal Tmo per un fuorigioco di Ruzza nella costruzione dell’azione.

È il primo episodio decisivo della partita, perché sul capovolgimento di fronte (punizione calciata in touche) i Bulls attaccano in mezzo al campo con una percussione devastante di Vorster e mandano di nuovo in meta Arendse servito all’interno da Papier.

Dal possibile 7-10, il punteggio in pochi secondi diventa 14-3 per i padroni di casa.

La statistica dice che, a quel momento, di 30 placcaggi, il Treviso ne ha mancati 10, troppi per un quarto di finale. Alla fine gli errori saranno 18 su un totale di 77 (81% la percentuale di successo), segno che dal 25’ la difesa biancoverde ha concesso spazi minimi.

Benetton capace di rientrare in partita alla mezzora, quando Ratave, imprendibile ogni volta che ha avuto la palla in mano, conclude alla bandierina un attacco innescato da una punizione a metà campo giocata in modo veloce.

Goosen risponde con un penalty, decretato per un placcaggio di Bernasconi che l’arbitro giudica in modo molto (troppo?) severo.

Poi, sul 17-8, Ratave (premiato come migliore in campo) rompe due placcaggi e apre un’autostrada per Garbisi (subentrato momentaneamente a Fekitoa), il mediano di mischia però non riesce a controllare il pallone e l’occasione per il Benetton di andare al riposo con soli due punti di distacco sfuma.

Onisi Ratave con la medaglia che premia il migliore in campo nello URC. per lui 102 metri palla in mano, più del doppio di qualunque avversario (foto URC)

Dopo l’intervallo, piccolo segno di cedimento della prima linea sudafricana, il crollo è attributo a Louw e Smith segna i tre punti che rimettono Treviso sotto break.

Al 50’ un placcaggio tremendo di Hanekom su Garbisi obbliga nel prosieguo dell’azione Halafihi a trattenere il pallone al suolo, Goosen non sbaglia il piazzato del 20-11 per i suoi, ma il Treviso non molla e al 58’ va in meta con Albornoz, dopo una bella serie di fasi sotti i pali avversari, Smith trasforma e quando si entra nell’ultimo quarto di gara, Benetton è nella posizione ideale per provare l’assalto finale.

Purtroppo l’illusione dura pochissimo: su un pallone recuperato in mezzo al campo, Goosen manda a vuoto Lamaro e lancia un attacco che Kriel, dopo l’assist di Papier va a concludere sotto i pali: 27-18. Match finito?

No, perché passano altri cinque minuti ed è Fekitoa ad andare in meta grazie al passaggio a largo di Albornoz che salta Izekor e Menoncello per mettere nello spazio l’ex All Black.

Sotto di quattro, la squadra di Bortolami non smette di crederci, ma gli ultimi minuti sono concitati: Smith manca la presa al volo sul calcio di invio dei Bulls che innescano le solite fasi fino a guadagnare un calcio di punizione (placcaggio pericoloso di Snyman): 30-23. Una meta trasformata dei biancoverdi manderebbe le squadre ai supplementari.

Anche i sudafricani sbagliano, consentendo al Benetton un ultimo assalto a cinque metri dalla meta. Ma Brex si fa sfuggire il pallone, portato avanti fase dopo fase e i ventimila sulle tribune possono tirare un sospiro di sollievo.

Il Bulls vanno in semifinale. Per Treviso applausi, ma non le orecchie del toro.

Nella foto di apertura Alessandro Izekor e il numero 9 dei Bulls Embrose Papier 

Bulls- Benetton 30-23 (primo tempo 17-8)

Vodacom Bulls:

15 Willie Le Roux, 14 Sebastian De Klerk, 13 David Kriel, 12 Harold Vorster, 11 Kurt-Lee Arendse (29′ Sergeal Petersen), 10 Johan Goosen, 9 Embrose Papier, 8 Cameron Hanekom (60′ Jannes Kirsten), 7 Elrigh Louw, 6 Nizaam Carr, 5 Ruan Nortje, 4 Ruan Veermak (67′ Reinhardt Ludwig) 3 Wilco Louw (67′ Francois Klopper), 2 Johan Grobbelaar (46′ Akker Van der Merwe), 1 Gerhard Steenekamp (67′ Simphiwe Matanzima). Head Coach: Jake White.

Benetton Rugby:

15 Rhyno Smith, 14 Tommaso Menoncello, 13 Ignacio Brex, 12 Malakai Fekitoa (30′ Alessandro Garbisi, 40′ Malakai Fekitoa), 11 Onisi Ratave (69′ Jacob Umaga), 10 Tomas Albornoz, 9 Andy Uren (45′ Alessandro Garbisi), 8 Toa Halafihi (50′ Lorenzo Cannone), 7 Michele Lamaro, 6 Alessandro Izekor, 5 Federico Ruzza (52′ Eli Snyman), 4 Edoardo Iachizzi (44′ Niccolò Cannone), 3 Simone Ferrari (64′ Giosuè Zilocchi), 2 Bautista Bernasconi (52′ Gianmarco Lucchesi), 1 Thomas Gallo (50′ Mirco Spagnolo). Head coach: Marco Bortolami.

Arbitro: Mike Adamson (SRU).

Marcatori: 1′ meta Arendse tr. Goosen, 10′ cp Smith, 20′ meta Arendse tr. Goosen, 31′ meta Ratave, 35′ cp Goosen; Secondo tempo 42′ cp Smith, 50′ cp Goosen, 58′ meta Albornoz tr. Smith, 61′ meta Kriel tr. Goosen, 66′ meta Fekitoa, 74′ cp Goosen.

Torna su