Champions, non c’è di meglio, specie quest’anno: sabato al Tottenham Stadium – bello, grande, nuovo, moderno, costato l’occhio della testa di un miliardo di sterline -, Tolosa contro Leinster, nove coppe in due, cinque i pirenaici, quattro gli irlandesi. Quattordici finali giocate: i francesi ne hanno perse due, i dublinesi tre, le ultime due contro La Rochelle. Francia-Irlanda è la colonna sonora.
Nelle semifinali, le due regine d’Europa hanno cambiato stadio: l’Aviva Stadium, già requisito dall’Uefa per Atalanta-Bayer Leverkusen, è stato sostituito dal Croke Park, tempio degli sport gaelici, e gli 82.300 biglietti sono volati via in 36 ore: i tolosani, che possono contare su un budget di 46 milioni e mezzo di euro, hanno chiesto e ottenuto lo stadio del calcio. Il pubblico e l’incasso di Dublino sono entrati tra i primi dieci della storia della palla ovale.
Risultato finale, 115.000 spettatori hanno assistito alle vittorie delle favorite sulle inglesi Northampton e Harlequins. Stretta, come non si poteva immaginare. quella degli irlandesi, più larga quella dei tolosani. Il rugby inglese non è messo male come certi sostengono.
Duelli, confronti, faccia a faccia: Antoine Dupont contro Jamison Gibson-Park. In palio una corona, quella di miglior mediano di mischia al mondo. Dupont è l’inventore improvviso e geniale (la sua polvere magica sarà vitale per dar l’assalto al podio olimpico nel Seven), Gibson-Park è il metronomo, lo scanditore di ritmo, a volte il risolutore. Chissà se in Nuova Zelanda qualcuno rimpiange di non averlo valutato abbastanza.
A seguire, Dan Sheehan (tallonatore e metaman del 6 Nazioni alla pari di Van der Merwe) contro Peato Mauvaka, Tadhg Furlong contro Cyril Baille, Jack Willis, uno degli inglesi che ha rinunciato alla Rosa, contro Josh Van der Flier.
E largo ai solisti: James Lowe, una hat trick nella semifinale, per sottolineare che è consentito migliorare anche dopo esser entrati nella maturità; Blair Kinghorn, uno dei migliori raccoglitori di palle alte in circolazione; Caelan Doris, capace di spaccare le difese più ermetiche, di abbattere i portoni del castello.
Se vince il Tolosa, diventa un mini-Real Madrid del rugby; se vince il Leinster raggiunge i tolosani e Jacques Nienaber aggiunge alla Coppa del Mondo la Champions. Rassie Erasmus ha trovato il migliore degli eredi.
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Venerdì sera, antipasto con Gloucester-Sharks, per la Challenge Cup. Entrambe hanno concluso i rispettivi campionati (la Premiership e l’URC) oltre l’ottavo posto. Ma la vincente guadagnerà il diritto a giocare la Champions Cup, la prossima stagione, il Gloucester a scapito dei Leicester Tigers, che hanno finito ottavi, gli Sharks toglieranno un posto a una delle sei che ancora si contendono le posizioni tra la sesta e l’ottava.
Nella foto del titolo, la meta di Juan Cruz Mallia contro gli Harlequins (foto Stade Toulousain)