In quella notte gelata di Dublino, Stephen Aboud aveva abbracciato anche Maria Stefania Tempora a fianco del prato di plastica dello stadio di Donnybrook dove gli azzurri Under 20 di Roselli e Moretti erano appena stati rapinati di una vittoria che avrebbe strappato l’applauso anche agli irlandesi. L’orgoglio di Aboud e dell’elegante signora romana erano più che giustificati e non solo perché il responsabile della filiera della formazione azzurra è irlandese e non solo perché Michele Lamaro, il capitano degli azzurrini a un soffio d’impresa, era il nipote della signora Maria Stefania.
È che la partita dei Sei Nazioni 2018 si chiuse sul 38-34 con i verdi in affanno negli ultimi venti minuti perché quell’Italia, ridotta in 14 dal 9′ del primo tempo per un “rosso” che un “giallo” già sarebbe stato troppo, era riuscita a tornare a ridosso degli irlandesi con una grinta e una maestrìa tattica davvero da grande squadra. Aboud cominciava a raccogliere i frutti del lavoro avviato due anni prima con il sistema delle accademie, mentre Maria Stefania Tempora, comandante infaticabile del ristretto numero di familiari sempre al seguito degli Azzurri, nonostante il magone per la sconfitta aveva trovato nuove conferme per la sua continua campagna di sostegno alla nazionale giovanile: era la nonna di tutti i giocatori e non solo del capitano Michele.
Maria Stefania Tempora è morta, un mese fa, nella serata del 9 marzo, a Cortina, dove si era trasferita da tempo, poche ore dopo che all’Olimpico, la Scozia era stata battuta dall’Italia. La malattia l’aveva tenuta lontano dagli stadi in quest’ultima stagione, ma era sempre informatissima, curiosa, appassionata, chiedeva notizie e ne forniva anche. E nemmeno risparmiava critiche al nipote se mancava qualche placcaggio.
La vedova di Luciano Leppo, psicoanalista di fama internazionale, se n’è andata a 80 anni e possiamo ben dire che ha passato la palla. La sua competenza ovale era conosciuta in tutto l’ambiente. Dall’Acqua Acetosa agli stadi di mezzo mondo, da Dublino a Tbilisi passando per Padova e Treviso, aveva seguito più partite degli U18 e degli U20 azzurri che molti ct.
Tutta l’attuale generazione tra i 20 e i 25 anni degli azzurri ora gli ordini di Quesada la rimpiange: aveva sempre una parola per tutti e neppure le batoste più pesanti ne scalfivano l’allure e l’entusiasmo contagioso. Ad avere scritto in un quaderno le sue previsioni su questo e quel giocatore non si troverebbero che conferme: quello è arrivato in prima squadra, quell’altro no, tutto come lei aveva previsto. E anche se il tetto del Principality Stadium di Cardiff era chiuso, di sicuro Maria Stefania Tempora avrà trovato il modo di vedere il trionfo di Michele e dei suoi non più azzurrini ma azzurri sul Galles il mese scorso.