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Lontani i tempi del giorno dei santi Crispino e Crispiano e delle gloriose e sanguinose ore di Azincourt. Ora cavalieri e arcieri inglesi sono pronti a recarsi alla stazione di St Pancras per trasferirsi in meno di due ore sul terreno (e i prati) di Francia. I soldi e la solidità del campionato (e di un movimento) sono una potente calamita. Il Top 14 ha placcato la Premiership.

Che Owen Farrell, ex-capitano della Rosa turbato dagli assalti social ricevuti, andrà al Racing 92 è ormai assodato. Nel grado, per il 6 Nazioni che incombe, il successore è Jamie George, 33 anni, tallonatore dei Saracens e dei Lions che ha vinto la tentazione offerta da Marianna e ha accettato il “contratto ibrido”, un accordo che prevede l’intervento della Rfu ad integrare la somma stanziata dal club.

Wiil Carling, da sempre una bocca della verità, ha detto che essere selezionati per l’Inghilterra non è più il pinnacolo di una carriera e che una svolta strutturale è auspicabile. La traduzione è semplice: abbandonare vecchi anacronismi e accettare lo stato delle cose. Perchè escludere (Arundell, Marchant, Willis, Ribbans) chi è andato o sta per andare (Sinckler, Billy Vunipola) a guadagnarsi lo stipendio di là dal Canale specie se la squadra, terza al Mondiale, ha dovuto subire una serie di addii (Lawes, May, Youngs) e infortuni come quello che ha tagliato fuori Tom Curry, sostituito da Ben, fratello identico, e mette in forte dubbio per l’esordio all’Olimpico Genge e Marler?

Almeno a giudicare dalle parole, Steve Borthwick mette in vetrina una grande calma: sa di aver fatto un’impresa portando al terzo posto una squadra su cui nessuno scommetteva un penny e soprattutto a un punto dalla finale, e sostiene che prima o poi i giocatori compreranno un biglietto di ritorno per l’isola che c’è. La preparazione per la Coppa del Mondo 2027, per lui, è già cominciata. La casta dei grandi allenatori sta diventando simile a quella del calcio. In meno di un anno Eddie Jones è passato dall’Inghilterra all’Australia (con esiti catastrofici) e ora è tornato al Giappone, alla cui guida confezionò il miracolo di Brighton; Joe Schmidt, fondatore delle fortune dell’Irlanda, andrà a risollevare i Wallabies caduti in basso; Richard Cockerill dall’aspetto di bulldog, va a dar fiato alle intermittenti ambizioni della Georgia.

Ora nel circolo è entrato Scott Robertson da Tauranga, nuovo capo tecnico degli All Blacks, costretti ad assistere al doppio trionfo degli Springboks, guidati da allenatore e da stratega dal genio diabolico di Rassie Erasmus, rimasto in Sudafrica ad approfondire i suoi indefessi studi.

La foto di jamie George è di Dan Mullan/Getty Images

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