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Due punti a testa per le italiane, il Leinster torna alla vittoria e Connacht si conferma contro Glasgow. Tutti a inseguire gli Stormers a punteggio pieno, attesi ora da quattro partite in Europa

C’è qualcosa che accomuna Zebre e Benetton ma non sembra essere la sorte. Di certo ci sono i due punti a testa in classifica maturati in modi diametralmente opposti. Un 34-31 in casa degli Ospreys per la franchigia con base a Parma che ha dilapidato in difesa tutto quel buono prodotto in attacco; un pareggio in extremis per il Benetton, avanti 13-3 all’intervallo contro Munster e incapace di segnare punti nel secondo tempo.

Ad analizzare le due prestazioni un applauso va ai due coach, capaci di preparare molto bene la partita tatticamente e a livello di approccio: Zebre avanti 12-0 subito, Benetton in vantaggio fino all’ultima trasformazione-beffa di Carbery. E poi passi in avanti rispetto alla prima uscita: vedere le Zebre in partita per 80 minuti a Swansea, per quanto i gallesi siano apparsi poca cosa, è interessante, come è interessante l’ultima meta allo scadere in inferiorità numerica di Gregory, decisiva per dimezzare i rimpianti. E cosa possiamo imputare a un Benetton vicino a battere Munster dopo dieci anni dall’ultima volta?

Il rebus difesa

La scorsa settimana,. contro Ulster, le Zebre hanno varcato la linea sei volte, al pari degli irlandesi. Ma la vittoria è sfumata lo stesso, come solo in due casi lungo un decennio era capitato ad altre squadre, capaci di segnare 6 mete nella stessa partita. Sabato a Swansea la squadra di Roselli ha addirittura battuto nel computo delle mete gli avversari (cinque contro quattro) ma sempre di quattro punti è stato lo scarto finale. Le letture difensive nelle prime tre mete sono state davvero infelici: Morgan-Williams e Protheroe approfittano delle difficoltà in gioco rotto degli zebrati ma anche la terza di Nagy arriva in seconda fase, a difesa schierata, con gli avanti a difendere al centro e bucati dall’inserimento dell’estremo. A rivederla c’è da mettersi le mani nei capelli. In attacco le note più positive, con un’altra doppietta di Gesi – lui bravo ma anche la regia di Prisciantelli ne esalta le qualità nelle linee di corsa – e di Gregory, arrivato a quota tre partendo due volte dalla panchina. Leggendo le statistiche poi bisogna segnalare i 12 placcaggi di Volpi, i 4 turnovers di Lucchin (Tipuric, per dire, si è fermato a 2) e un’ottima percentuale territoriale: 51% a 49% per le Zebre nonostante il possesso sia stato 55-45 per Ospreys.

Una delle due mete di Simone Gesi a Swansea, inutile il placcaggio di Justin Tipuric. (foito ©INPHO/Andrew Dowling- via Zebre Rugby)

Secondo le predictions ufficiali dell’URC (a cura di Elixirr), la settimana scorsa le Zebre dovevano perdere di 28, con gli Ospreys di 25. Siamo a questo punto curiosi di vedere se dalla prossima, in casa con i Bulls (sabato 4 novembre alle 14), valuteranno la nostra franchigia per la stagione in corso, non la precedente.

A un passo dall’impresa

Che fosse complicato prendersi lo scalpo di Munster lo sapevamo ma che potessimo avere così tanti rimpianti probabilmente no. C’era tutto per trovarsi a 8 punti in classifica: il pubblico, qualche errore di troppo di Munster, la vena degli avanti di Benetton. Purtroppo finisce con soli due punti, replicando un copione già visto, ovvero la Red Army capace nell’ultimo quarto di rimettere le cose a posto. Anzi fino al 73’, al calcio del 13-6 di Carbery che ha messo le due squadre a distanza dei fatidici 7 punti. Due minuti dopo è uscito Zuliani, fin lì tra i migliori e non è un caso se poi Treviso ha iniziato a subire calci di punizioni in serie e a prendere la meta proprio allo scadere. È stato un Benetton diverso dal solito, tatticamente disposto a lasciare territorio (68% a 32) e pallino agli ospiti (66 contro 34 il possesso) e impeccabile nell’organizzazione difensiva. Lasciare una sola segnatura a Munster è sempre un titolo di merito ma anche costringerli a così tanti errori di handling è segno di una salita sempre aggressiva, quello che forse manca al momento alle Zebre. Bene anche la mischia, stabile e in grado di mettere in difficoltà gii irlandesi, mentre sul gioco aereo si può migliorare, vista l’importanza a livello di game plan..

Lo stesso si può dire di quando il portatore tende a isolarsi: rimanere in piedi ed aspettare il sostegno è spesso difficile ma è una delle chiavi per trasformare un pareggio in una vittoria. Il biglietto per i playoff si stacca con la consistenza. Ma anche con i dettagli.

Le altre

Dopo il cucchiaio di legno della settimana scorsa (4 sconfitte su 4) il Galles rialza timidamente la testa con la vittoria degli Ospreys e quella di Cardiff nel derby con i Dragons (16-9). Affondano però gli Scarlets a Stellenbosch: 8 mete a 1 contro gli Stormers, per un totale di 115 punti subiti in due partite.

Connacht ha avuto la meglio su Glasgow in una partita ricca di mete (3 a testa) ma decisa dal piede di Hanrahan prima e da Forde poi. Secondo posto con Ulster per la franchigia di Galway, un passo dietro agli Stormers, gli unici a punteggio pieno e attesi ora a una temibile serie di trasferte con Glasgow (3 novembre), Treviso (11 novembre), Limerick (18 novembre).

Leinster non ha ancora ritrovato tutti i nazionali ma la vittoria in casa con Sharks è arrivata lo stesso (34-14), idem si può dire per Ulster che è andato avanti con doppio break nella prima mezzora e poi ha tenuto a bagnomaria i Bulls sudafricani (26-19), prossimi avversari delle Zebre. Edimburgo è riuscito a contenere la rimonta dei Lions e a portare a casa quattro punti che alla vigilia sembravano più agevoli (17-16).

 

Nella foto del titolo Malakai Fekitoa, all’esordio in maglia biancoverde, cerca di sfuggire al placcaggio dell’irlandese Rory Scannell nel match contro il Munster al Monigo (foto Benetton Rugby)

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