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Torniamo a Saint-Etienne 16 anni dopo la bruciante eliminazione del 2007 (Scozia-Italia 18-16) dove l’orgoglio azzurro si sciolse nel “chaudron” del Geoffroy Guichard di Saint-Etienne, sotto una pioggerellina da 2 Novembre. Stavolta è piena estate, fa caldo e con la Namibia si giocherà alle 13.
Nel 2007 al primo posto delle “hit” in Italia c’era “La compagnia” di Vasco Rossi. Il presidente del consiglio era Romano Prodi.
Oggi è tutto cambiato, in testa alle classifiche musicali c’è Italodisco dei Kolors. Il resto è noto.
Allora finì con le lacrime di Troncon, consolato sui gradini della tribuna dalla futura moglie Sara. Stavolta Saint-Etienne tiene a battesimo il nostro esordio.
Quella con la Scozia fu l’ultima partita sulla panchina dell’Italia di Pierre Bebizier, il Mondiale fu la fine della sua avventura azzurra come questa volta lo è per Kieran Crowley.
Nell’intervista pubblicata sul numero 183 di Allrugby, Pierre Berbizier ha detto a che Federico Meda che all’epoca avrebbe voluto restare. “Come Kieran anche io aspettavo un nuovo contratto. Ma non è arrivato. Avrei voluto continuare con gli Azzurri perché volevo confermare la crescita con il mondiale in Nuova Zelanda. Ci ho pensato spesso a cosa sarebbe successo, ma ho accettato la proposta del Racing ed è finita così”.
Crowley invece della fine del suo contratto ha detto a Stefano Semeraro “Nessuno mi ha spiegato le ragioni. Io non ne ho idea. Ma la decisione è stata presa e ormai non può cambiare. Ora devo concentrarmi con i ragazzi sulla Coppa del Mondo e speriamo di ottenere qualche buon risultato».
Quattro anni fa con la Namibia a Higashiosaka finì 47-22.
Di quella formazione azzurra oggi giocano titolari Ferrari, Ruzza, Allan e Morisi, con Riccioni in panchina.
Nella Nambia sette superstiti del match del 2019 (Greyling, Stevens, Retief, Conradie, Uanivi, Coetzee, van Jaarsveld) Westhuizen, De Klerk, Theron in panchina.
Namibia solida nelle fasi statiche con Matthew Proudfoot, ex allenatore degli avanti del Sudafrica campione del Mondo (2019) e dell’Inghilterra, con Eddie Jones, nello staff.
L’Italia dovrà cercare di non commettere errori, non regalare palloni facili, come è successo a San Benedetto del Tronto con la Romania, muovere la palla nelle giuste aree del gioco e non farsi sorprendere dalla loro fisicità nell’uno contro uno in difesa.
Il mese scorso la Namibia ha battuto 28-26 il Cile, ha perso con l’Uruguay 26-18 e con un Argentina XV 34-27.
Sulla carta per l’Italia è un esordio più che abbordabile. Il seguito nelle prossime puntate.
Nella foto, (di Daniele Resini/Fotosportit), le lacrime di Alessandro Troncon consolato da Fabio Ongaro dopo l’eliminazione con la Scozia. A destra, Mauro Bergamasco.

Italia: 15 Tommaso Allan, 14 Ange Capuozzo, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Luca Morisi, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (cap) 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Dino Lamb, 3 Simone Ferrari, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti.Replacements: 16 Hame Faiva, 17 Ivan Nemer, 18 Marco Riccioni, 19 David Sisi, 20 Manuel Zuliani, 21 Martin Page-Relo, 22 Paolo Odogwu, 23 Pierre Bruno.
Namibia: 15 Divan Rossouw, 14 Gerswin Mouton, 13 Johan Deysel (captain), 12 Danco Burger, 11 JC Greyling, 10 Tiaan Swanepoel, 9 Damian Stevens, 8 Richard Hardwick, 7 Johan Retief, 6 Wian Conradie, 5 Tjiuee Uanivi, 4 Adriaan Ludick, 3 Johan Coetzee, 2 Torsten van Jaarsveld, 1 Desiderius Sethie.Replacements: 16 Louis van der Westhuizen, 17 Jason Benade, 18 Casper Viviers, 19 Tiaan De Klerk, 20 Prince Gaoseb, 21 Jacques Theron, 22 Andre van der Bergh, 23 Le Roux Malan.
Arbitro: Andrew Brace (Irlanda)
assistenti: Paul Williams (Nuova Zelanda), Chris Busby (Irlanda)TMO: Joy Neville (Irlanda)

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