Solo due volte, nelle ultime dieci partite, gli Springboks hanno messo a segno più di 25 punti: contro l’Irlanda a Johannesburg (vittoria sudafricana 32-26) e contro l’Argentina a Nelspruit (successo 30-23). In media da quando sulla loro panchina c’è Allister Coetzee i “Boks” hanno realizzato 17 punti per match.
Contro l’Italia, viceversa, non ne hanno mai segnati meno di 22 (a Padova due anni fa). La media delle ultime quattro sfide, dal 2010 in poi, è 38-10 per loro.
Diciamo insomma che l’Italia sarà brave se riuscirà a tenere il punteggio dei sudafricani entro i 25 punti. Il che significa che, per vincere, i nostri ne devono segnare almeno 26. Un traguardo che nelle ultime 52 partite gli Azzurri hanno tagliato solo cinque volte, contro gli Usa, nel 2012 (30-10), contro Tonga, nello stesso anno (28-23), contro la Scozia a Pretoria (2013: 29-30), contro le Fiji a Cremona (nel 2013, 37-31) e contro la Romania, agli ultimi Mondiali (32-22).
Insomma, per battere gli Springboks i nostri si devono superare, devono fare qualcosa che nelle statistiche accade di rado. Per loro invece, dopo anno pieno di delusioni (solo quattro successi su dieci partite) è il match della stagione quello che può parzialmente riscattare una serie di sconfitte gravi.
La mischia dell’Italia pesa 868 kg, quella degli Springboks supera i 920. Ci sono più di 50 kg di differenza. E in panchina l’Italia ha due piloni all’esordio assoluto a livello internazionale, Quaglio e Ferrari.
Sulla carta quindi le fasi statiche non sono a nostro favore e dietro, con Habana, de Allende, Le Roux, gli Springboks hanno gambe ed esperienza da vendere anche se contro l’Inghilterra ha prevalso il gioco tattico (33 calci di spostamento). Efficaci in ruck (media di successo superiore al 92%) i sudafricani concedono parecchi turnover a partita, in media quasi 20 a incontro. L’Italia saprà approfittarne?
Dal punto di vista della disciplina il Sudafrica ha concesso recentemente una media di 8/9 calci di punizione a partita: significa 5/6 piazzabili per un totale di 12 punti, non di più. Canna nelle Zebre ha una percentuale di successo del 60%, Allan nel Treviso dell’87%. Per arrivare a 26 quindi servono un paio di mete.
L’Italia nelle ultime dieci partite ne ha sempre segnate almeno due, con tre sole eccezioni: il match con l’Inghilterra all’Olimpico (9-40), in cui non ne ha realizzata nessuna, e gli ultimi due incontri, Canada e Nuova Zelanda (una meta a testa).
Anche qui quindi gli Azzurri devono fare il loro massimo per provare a vincere.
Il pronostico più probabile è 35-14 per i nostri avversari. Speriamo di sbagliare.
(Foto di Clive Rose/Getty Images)