
Ecco il testo della lettera che il presidente della Fir ha voluto inviare ai club che lo avevano sollecitato a dare attuazione in modo più deciso al suo programma elettorale.
Gentilissimi,
ho letto con attenzione la lettera che avete voluto indirizzarmi, caratterizzata da toni garbati e da una chiara articolazione delle richieste. È un approccio che sento particolarmente vicino alla mia visione della Federazione: un organismo aperto al confronto, capace di valorizzare le critiche costruttive e pronto ad accogliere con spirito di collaborazione ogni contributo volto a sostenere lo sviluppo del nostro movimento.
Desidero essere franco: il contenuto della vostra comunicazione non mi ha sorpreso. Il fatto che provenga dal Tavolo del Nordovest rappresenta, piuttosto, la conferma del ruolo di stimolo e di riferimento che i club di quell’area del Paese vogliono rivestire.
Il Consiglio Federale, che ho l’onore di presiedere, è ben consapevole delle difficoltà che il movimento sta attraversando. Conosciamo le criticità attuali e raccogliamo quotidianamente le istanze provenienti dai territori. È diffusa la percezione di una Federazione immobile, ma i dati e i fatti raccontano una realtà diversa.
Sono trascorsi poco più di sette mesi dal 15 settembre 2024: ci siamo trovati dentro a una Federazione da ricostruire, sotto il profilo finanziario, organizzativo e relazionale. Un ambiente frammentato e una struttura interna segnata da scelte passate che continuano a generare effetti negativi.
Se vi ricordate durante la nostra campagna elettorale avevamo illustrato che non avremmo voluto né potuto intervenire sulla stagione corrente organizzato dalla precedente governace a campionato già avviato.
Il nostro primo obiettivo è stato intervenire sul bilancio partendo da una perdita preventivata di -10 mln derivante dalla gestione federale precedente. Pur permanendo alcune criticità, la situazione economica registra oggi un miglioramento di alcuni milioni di euro rispetto al punto di partenza, anche grazie all’impegno della struttura e all’attenzione con cui la governance ha svolto i test match di novembre e l’edizione 2025 del Sei Nazioni. Un segnale incoraggiante che premia l’impegno della squadra federale e di tutta la struttura operativa ma che è ancora insufficiente per abbassare la guardia. Ancora oggi la Federazione non naviga in acque tranquille. La sostenibilità resta la priorità per costruire un possibile futuro.
Contemporaneamente, abbiamo da subito avviato i passi per molti dei punti che citate e che sono inseriti nel nostro cronoprogramma: il Consiglio Federale sta operando con responsabilità per costruire basi solide e garantire un futuro più sereno al movimento. Non possiamo permetterci passi falsi.
Veniamo ai territori: i nuovi dirigenti regionali sono in carica da due mesi. Non ritengo, dunque, che si possa parlare di ritardo, anche perché alcune delle questioni sollevate hanno già ricevuto risposta.
In particolare, nel corso dell’incontro tenutosi in occasione della partita del Sei Nazioni tra Italia e Irlanda, i presidenti di Comitato sono stati invitati a un incontro nel corso del quale è stato illustrato dal direttore tecnico del rugby nazionale Daniele Pacini, un documento che fornisce un quadro aggiornato della situazione, con specifico riferimento al settore minirugby (comprensivo di under 14), e individua una serie di azioni concrete per supportare il lavoro sul territorio, nel pieno rispetto dell’autonomia richiesta dagli organi periferici.
A supporto di questo percorso, il Consiglio Federale ha inoltre nominato i Responsabili di Area, con il compito di lavorare in stretta sinergia con i presidenti e i club, e di di fungere da raccordo operativo con la struttura centrale.
Nel segno della trasparenza e della valorizzazione delle autonomie territoriali, abbiamo posto ogni Comitato nelle condizioni di avere un accesso diretto ai dati del proprio bacino di riferimento, utili alla pianificazione delle azioni di sviluppo. Sebbene resti a disposizione per fornire la documentazione richiesta, ritengo che i Comitati regionali siano già nelle condizioni di reperire in autonomia le informazioni necessarie. A titolo informativo, segnalo che, dal documento distribuito, emerge come nella stagione 2023/2024 i tesserati Under 14 siano stati poco meno di 5.800, con una diminuzione di circa 2.000 unità rispetto a cinque anni fa. Un trend analogo si riscontra anche nelle altre categorie del minirugby. È dunque evidente che il primo fronte su cui intervenire a livello territoriale sia il reclutamento. E, come ci siamo detti, per un reclutamento efficace, non esiste una ricetta unica per tutto il territorio nazionale. Ci sono caratteristiche e peculiarità di cui tenere conto per introdurre un’azione efficace che porti bambine e bambini ad approcciarsi al nostro rugby.
Non mi dilungo ulteriormente, poiché ritengo che un confronto autentico e costruttivo non possa esaurirsi in una comunicazione scritta. Per questo, confermo sin da ora la mia disponibilità a partecipare a un incontro online con voi, così da affrontare insieme, in maniera diretta e trasparente, i temi che avete sollevato. Sempre con l’obiettivo condiviso di far crescere, #insieme, il movimento rugbistico italiano.
Andrea Duodo
Nella foto del titolo Andrea Duodo in occasione della presentazione della sua candidatura, la scorsa estate a Rovigo, ai suoi lati Francesco Zambelli (a sinistra) e Guido Feletti, coordinatore dei Comitati Regionali e dei rapporti con i club.