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“Ciao Beatrice, ciao Sara, come va? Tutto bene qui agli Sharks? Vogliamo studiare come potete guadagnare meglio la linea del vantaggio con la vostra squadra?”.

Ohibò, ma chi è che si è rivolto alle azzurre parlando in italiano nella favolosa base dei Sale Sharks di Carrington, a ovest di Manchester?  Chi è che ha fatto loro sgranare gli occhi? In realtà entrambe sapevano bene chi avevano di fronte, ma mai avrebbero immaginato quella conversazione in italiano. È che Jean-Luc Du Preez, 28 anni, terza linea, 14 caps con gli Springboks, titolare fisso da sei stagioni nella squadra ai vertici della Premiership, ha un uso notevole dell’italiano. Così, quando si è saputo che il ragazzone (193 cm per 114 kg) di Durban sarebbe stato impegnato nell’organizzazione di un allenamento della squadra in cui brillano Bea a Sara, dall’Emilia (Parma) e dalla Romagna (Imola) è partito lo scherzo alle azzurre.

A Parma allena il papà di Jean-Luc, Robert Du Preez, 7 caps, che negli anni 80 ha giocato a Imola: è il papà anche di Daniel, gemello di Jean-Luc, e di Robert jr, tutti Springboks (e tutti ai Sale Sharks). Un record: non esiste al mondo un internazionale (almeno di prima e seconda fascia) che abbia tre figli internazionali. La famiglia Du Preez ha da anni casa in Italia, il papà allena il Parma, in serie A, e i tre fratelli fin da bambini hanno imparato a mischiare afrikaan, inglese, toscano e romagnolo.

“Sì, Beatrice e Sara – dice Jean-Luc – sono restate senza parole quando, così a sorpresa, in mezzo alle altre giocatrici, ho parlato loro in italiano, proprio non se lo aspettavano. È stato simpatico raccontare loro i miei legami con l’Italia che amo moltissimo. Alla fine ci siamo fatti molte risate. E, per inciso, Bea e Sara sono proprio brave, nel club hanno conquistato grande considerazione. E ho detto loro in bocca al lupo per il Sei Nazioni”.

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