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Interesse, curiosità. Verso una squadra che non cambia molte giocatrici, ma il ct sì. Nanni Ranieri esordisce alla guida delle Azzurre in un torneo che arriva all’indomani dei Mondiali neozelandesi. Per tutte le contendenti del Sei Nazioni si potrebbe parlare di un nuovo ciclo che si apre, ma in fin dei conti tra due anni saremo di nuovo in clima di Rugby World Cup.
A Parma si comincia con Italia v Francia. Le transalpine – tra ritiri, infortuni e scelte “di programmazione” – presentano un volto relativamente nuovo. La capitana Elisa Giordano sintetizza come meglio non si potrebbe: “La Francia è un’opportunità, è molto forte ma anche molto imprevedibile. È vero che nel torneo noi abbiamo solitamente partenze da diesel, ma stavolta dovremo cercare di essere pronte non solo dalla prima partita ma dal primo minuto. E mi aspetto una lotta ad armi pari”.
Per poi andare a giocare in casa dell’impossibile Inghilterra e ospitare una indigesta Irlanda. Una partita che sarebbe fondamentale vincere, battendo anche la tradizione sfavorevole e fornendo il trampolino ideale verso due gare che in teoria sono alla nostra portata: Galles in casa, Scozia in trasferta.
Ma intanto c’è da pensare alla Francia. Che solo con una partenza lanciata può pensare di riproporsi come alternativa n. 1 alle inglesi, favorite d’obbligo (che novità…) nonostante assenze non banali.

Giacomo Bagnasco

Nella foto (Daniele Resini/Fotosportit), Batrice Rigoni guida un attacco delle Azzurre, con Aura Muzzo, Elisa Giordano e Sofia Stefan.

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