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Con 28 voti contro i 23 di Agustin Pichot, Bill Beaumont è stato rieletto presidente di World Rugby per il quadriennio 2020-2024.

Il francese Bernard Laporte è stato eletto vicepresidente.

Il nuovo comitato esecutivo, oltre che da Beaumont e Laporte sarà così formato: Brett Gosper (Chief Executive), Angela Ruggiero (Usa – indipendente), Lord Mervyn Davies (Galles – indipendente); Mark Alexander (South African Rugby Union), Khaled Babbou (Rugby Africa), Bart Campbell (New Zealand Rugby), Gareth Davies (Welsh Rugby Union), John Jeffrey (Scottish Rugby), Bob Latham (USA Rugby) e Brett Robinson (Rugby Australia).

“Nel corso dello scorso quadriennio abbiamo ottenuto molti risultati – ha detto il presidente al momento della rielezione – ma siamo solo a metà strada e dobbiamo continuare nel secondo tempo. Ora ho un mandato chiaro per lavorare con Bernard Laporte e implementare cambiamento progressivi e sostenibili”.

Beaumont e Laporte sono stati appoggiati dalle nazioni dell’emisfero nord (Italia, Inghilterra, Francia, Galles, Irlanda e Scozia), dal Giappone, da Rugby Africa, da Rugby Europe, Canada, Fiji, Romania e verosimilmente Usa.

I paesi dell’emisfero sud hanno sostenuto Pichot con nella speranza di ottenere una redistribuzione dei profitti generati dal rugby a livello internazionale, profitti in gran parte prodotti dal Sei Nazioni e dai British & Irish Lions e legati a tre tornei di club: Premiership, Top14 e PRO14, tutti disputati in Europa.

La sfida per Beaumont è intaccare il potere economico del vecchio continente senza scontentare i suoi elettori e gli interessi del fondo di investimento (CVC) che in queste competizioni (Sei Nazioni, Premiership e PRO14) ha investito di recente oltre 750 milioni di euro. Un’impresa non facile tra conservazione e rinnovamento .

Nella foto di David Rogers/Getty Images, Bill Beaumont, a sinisra, e Bernard Laporte.

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