Quale squadra ha messo più in difficoltà gli All Blacks quest’anno?
In questi primi 10 mesi del 2016 gli All Blacks hanno affrontato quattro formazioni avversarie: il Galles (3 partite), l’Argentina (2), il Sudafrica (2) e l’Australia (3)
In queste dieci partite solo una volta, a Auckland nel primo dei tre test contro il Galles, i neozelandesi sono stati in svantaggio alla fine del primo tempo (15-18). I gallesi sono anche gli unici ad aver segnato alla Nuova Zelanda tre mete (secondo test a Wellington, 36-22). Se per uniformare il confronto si limitano a due – come per gli altri avversari – le sfide contro il Galles e l’Australia (abbiamo scelto le partite con gli scarti inferiori), questa è la media dei risultati del 2016.
In dieci partite gli All Blacks hanno realizzato 60 mete e ne hanno subite 11 (media 6-1 a partita!)
Media su due partite | Differenza | |
Nuova Zelanda v Galles | 37-21 | +16 |
Nuova Zelanda v Australia | 33-9 | +24 |
Nuova Zelanda v Argentina | 46-19 | +27 |
Nuova Zelanda v Sudafrica | 49-14 | +35 |
Il risultato migliore è stato quello del Galles nel secondo test
Differenza | ||
Nuova Zelanda v Galles (II test) | 36-22 | +14 |
Nuova Zelanda v Galles (I test) | 39-21 | +18 |
Nuova Zelanda v Argentina (a Buenos Air.) | 36-17 | +19 |
Nuova Zelanda v Australia (a Wellington) | 29-9 | + 20 |
Nuova Zelanda v Australia (a Auckland) | 37-27 | +27 |
Nuova Zelanda v Sudafrica (a Christchurch) | 41-13 | + 28 |
Nuova Zelanda v Australia (a Sydney) | 42-8 | + 36 |
Nuova Zelanda v Argentina (a Hamilton) | 57-22 | + 35 |
Nuova Zelanda v Galles ( a Dunedin) | 46-6 | + 40 |
Nuova Zelanda v Sudafrica (a Christchurch) | 57-15 | + 42 |
Il paradosso dell’ultimo match
Nelle sei partite del Championship gli All Blacks sono stati la la squadra che battuto più avversari (30 di media a partita rispetto ai 15 di Australia e ai 14 del Sudafrica) e coperto palla in mano molti più metri di tutte la altre squadre (media oltre 600 per match, contro i 470 dei Pumas, i 380 dei Wallabies, i soli 270 degli Springboks).
Ma nell’ultimo match, quello del 22 di ottobre, contro l’Australia, tutti questi valori si sono ribaltati: gli australiani hanno battuto più difensori (24-20), hanno percorso più metri (586-566), hanno passato più palloni (194-141), hanno avuto più possesso e calciato molto meno (6 volte contro le 19 degli All Blacks. Eppure la Nuova Zelanda ha vinto ancora: sei mete a una.
Lasciamo perdere la controversia sulla meta di Speight (non concessa per ostruzione su Savea) e concentriamoci su dove gli All Blacks hanno probabilmente vinto il match: 26 off load contro 12, sintomo di capacità di forzare il gioco quando necessario (per esempio la meta di Coles su assist di Savea), il calcetto a seguire di Smith (meta di Savea), la pressione di Perenara su Foley, l’assist di Smith su Dagg, quello di Crotty per Lienert-Brown. Del proprio possesso la Nuova Zelanda ha trasformato in meta il 15%, l’Australia il 3%. Gli All Blacks sono entrati nei 22 avversari 11 volte e hanno messo a segno sei mete, i Wallabies altrettante e ne hanno realizzata soltanto una. Si chiama precisione chirurgica, o semplicemente bravura.