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Milano è così, riesce a sorprenderti anche quando pensi di conoscerla a fondo. In un quartiere dedito alla movida, e non certo quella più di nicchia, come i Navigli permane una vestigia d’altri tempi come l’Associazione Nazionale Marini d’Italia. Affaccia sul vecchio porto della città – la Darsena, ora riqualificata – con una terrazza meravigliosa che chi ha una certa età ha frequentato a lungo per cene e feste sociali. All’interno il bellissimo Salone dei ricevimenti è stato teatro di qualcosa di ancor più sorprendente di una location desueta: il primo progetto di club di rugby esclusivamente femminile lombardo, le Linci Milano. 

L’obiettivo, nelle parole di chi prende in mano il microfono, ovvero Ludovico Guarneri, è di invertire una tendenza radicata nello sport, cui il rugby non fa eccezione: le donne come ultima ruota del carro. Donne che, nelle parole di Max Tarocco, che delle Linci è il Presidente, “a volte dovevano usare le maglie dismesse dagli uomini, con conseguenze che potete ben immaginare per la vestibilità”. È un gancio per parlare della fornitura di prim’ordine, ovvero Canterbury ma è solo un esempio, un dettaglio “di un sogno più grande”, continua Tarocco, “ovvero uno staff del club totalmente femminile”. 

Al momento infatti le donne sono in ruoli importanti ma non di primo piano: responsabile marketing è l’ex Cus e Valsugana Caterina Ostuni Minuzzi, Social Media Manager è Cecilia Cavalca, team manager è Roberta Tancredi (ex Erinni), per rimanere all’area organizzativa. Mentre in quella tecnica c’è solo Marika Ascione per la touche, gli altri sono ex Asr e Cus come l’head coach Michele Festa e l’allenatore degli avanti Luca Chon, con l’ex nazionale Simon Picone per i trequarti e il mental coach (altra sorpresa positiva) Sebastiano Dusi. 

Altrettanto positivi sono i quattro gli anni di contratto per lo staff tecnico, segno di progettualità ma anche di obiettivi ambiziosi, neanche troppo mascherati: la promozione in Elite e, perché no?, la semifinale scudetto, anche in virtù di qualche passo indietro di piazze importanti femminili. È anche su qualche disimpegno che ci si aspetta un giugno caldo sul fronte dei trasferimenti. 

Tante bellissime parole da parte dei presenti sulla questione di genere legata allo sport, alla propria esperienza, a un certo punto è intervenuta anche Claudia Giordani, l’ex sciatrice che aveva già benedetto l’avventura delle Erinni e la si lusinga nella speranza faccia la madrina; si è infine ricordato Franco Diena, il primo a introdurre il rugby femminile al Cus: la squadra è in sua memoria. Insomma, la speranza è che tanta apparenza sia anche sostanza e che Milano, assente con gli uomini dalla prima divisione da oltre un quarto di secolo, trovi nelle donne l’ispirazione per pensare in grande. 

Nella foto, da sinistra: Marika Ascione, Luca Chon, Michele Festa, Simon Picone, Roberta Tancredi. 

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