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Non può che essere provata invidia per la tessera da frequent flyer di Nigel Owens che proprio in questi momenti sta arricchendo la sua collezione con nuove tratte e nuove miglia. Sabato, l’arbitro gallese, numero 1 al mondo, si concede un tuffo nei Caraibi e in un altro rugby: dirigerà St Vincent and
Grenadines contro Jamaica a Kingstown, capitale di St Vincent da non confondere con Kingston, capitale della patria di Usain Bolt. Una presenza importante: Nigel sa essere autoritario ma anche didattico, dote utile quando si troverà alle prese con giocatori che, a occhio, non devono essere
profondi conoscitori delle regole che governano il gioco.

Owens è uno stakanovista: capita di vederlo materializzarsi dappertutto, anche a dirigere un match dei campionati gallesi minori, con i tifosi alla
staccionata, boccale stretto tra le dita. E’ l’ambiente da cui proviene, ricco di passione e di consonanti: lui è nato quasi 45 anni fa a Minyddcerrig, nei pressi di Llanelli, ha cominciato a parlare inglese solo quando è andato a scuola (prima, solo cymraeg, gallese: l’accento è rimasto…), è stato tecnico scolastico alla Ysgol Gyfun Maes Yr Yrfa Cefneithin, ha scritto un’autobiografia, “Hanner Amser”, più tardi tradotta in inglese sotto il titolo di “Half Time”. D recente ha comunicato che vuole tirare avanti ancora quattro anni. Molte miglia e molte partite: il popolo del rugby ringrazia.
G. Cim.

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