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È nato a Auckland, in Nuova Zelanda, a luglio del 1987, da una famiglia tongana e dal 2004 al 2006 ha giocato a XIII con i New Zealand Warriors, prima di trasferirsi in Australia ai Newcastle Knights. Nel 2008,  ha preso parte alla Coppa del Mondo di Rugby League con la Nazionale di Tonga.

Nel 2010 è passato al rugby a XV, con i Melbourne Rebels con i quali nella stagione 2011 ha disputato 14 partite di Super Rugby e messo a segno 4 mete.

L’anno dopo, nel mese di giugno, è stato selezionato dall’Australia per affrontare il Galles , conquistando due caps con i Wallabies nei test di Brisbane e Melbourne. Due vittorie australiane.

Nell’agosto 2012 però un’infortunio alla spalla interruppe per parecchi mesi la carriera del giocatore che, a febbraio del 2013, si trasferì in Giappone, ai Toshiba Brave Lupus.

Nel 2015, l’irrequieto Vuna, ha firmato un contratto con i Worcester Warriors, in Inghilterra, e all’inizio del 2016 ha deciso di rendersi disponibile per la Nazionale Seven di Tonga con la quale ha preso parte alle qualificazioni olimpiche.

Il regolamento prevedeva che un giocatore potesse rappresentare in un torneo ufficiale di Seven la nazione di cui possiede il passaporto (per Vuna si tratta di Tonga) anche se in passato aveva vestito a livello di XV la maglia di un altro paese (in questo caso l’Australia).

Tonga non si è poi qualificata per i Giochi di Rio, ma la partecipazione alle qualificazioni olimpiche con la squadra di Seven ha rimesso Cooper Vuna in pista anche per la versione Union: contro l’Italia il giocatore che ha disputato 26 partite in Premiership con i Warriors (segnando 10 mete in due stagioni) partirà sabato a Padova dalla panchina.  Sarebbe il suo terzo caps nel rugby a XV, il primo con la maglia di Tonga.

Il suo bilancio attuale è due vittorie, con la maglia dei Wallabies, su due partite. Speriamo che per lui non valga la regola del “non c’è due senza tre”. Sarebbe un po’ troppo, per lui e per noi.

 

(Foto di Scott Barbour/Getty Images)

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