vai al contenuto principale

“Abbiamo cambiato un po’ modo di attaccare, cercando di essere meno prevedibili per le difese avversarie”, spiegava Luca Morisi, nella zona mista del Franchi, dopo il clamoroso successo dell’Italia sull’Australia.
Gli Azzurri hanno battuto i Wallabies, 28-27, alla fine di un match al cardiopalma. L’Italia non aveva mai battuto gli australiani nelle precedenti 21 occasioni.
Match a tratti dominato dalla formazione di Kieran Crowley che nel primo tempo aveva segnato due splendide mete in velocità con Capuozzo e Bruno alle quali Allan aveva aggiunto due trasformazioni e il calcio di punizione assegnato dall’arbitro ai padroni di casa dopo soli trenta secondi dal fischio d’inizio.
17-8 all’intervallo, nella ripresa, la partita ha avuto un andamento meno lineare con ripetuti cambiamenti di fronte e molte interruzioni. Tuttavia la seconda meta di Capuozzo, bravissimo a infilarsi nello spazio su un assist stretto di Ioane, e un paio di altri calci di punizione (uno di Allan, uno di Padovani subentrato nel finale) hanno permesso all’Italia, nonostante la meta di Robertson, di arrivare con sei punti di vantaggio ai 60” finali.
Poi, allo scadere, la drammatica conclusione: l’Australia attacca disperatamente a un passo dalla linea dell’Italia e segna con Neville, 28-27, la trasformazione non è impossibile e se realizzata condannerebbe gli Azzurri.
“Ti prego non farla entrare” confessa Lamaro di aver pensato mentre aspettava che partisse il calcio dell’esordiente Donaldson.
Invece il pallone del possibile sorpasso passa a destra della porta situata sotto la curva Fiesole e il Franchi può dare il via alla festa.
Hanno colpito, nelle due partite, quella contro Samoa e questa contro l’Australia, le eccellenti combinazioni dei trequarti nello spazio, con Ioane e Capuozzo perfettamente in sintonia e Bruno efficace finalizzatore, come ha sempre saputo fare sia in Top10 che con la maglia delle Zebre.
Ma anche gli avanti hanno fatto un grande lavoro, con Lorenzo Cannone ball carrier non soltanto muscolare: tutti gli otto uomini si sono mossi in sintonia, creando dubbi alle difese, piuttosto che cercare esclusivamente la soluzione di forza, scontata e lineare.
Un Italia brillante nel gioco dunque. Ma capace anche di difendere in modo solido in mezzo al campo con Brex e Morisi (11 placcaggi), ma anche con Lucchesi, man of the match, 15 placcaggi, nessun errore.
Gli altri placcatori: Ruzza 12, Niccolò Cannone 13, Lamaro 10. Tutti bravi.
E mancava Garbisi…sostituito all’ultimo da Allan all’apartura.
Il capitano ha spiegato che il salto di qualità di questi ultimi mesi è frutto di un lavoro incrementale. “Si lavora sui dettagli – ha raccontato – queste partite vengono decise da episodi minimi, lo sport non fa salti in avanti, si cresce piano piano”.
L’impressione tuttavia è la crescita dell’Italia sia anche mentale. Cinque vittorie nel 2022 (Galles, Portogallo, Romania, Samoa, Australia), non avessimo perso con la Georgia, sarebbe un anno trionfale.

Nella foto, di Roberto Bregani/Fotosportit, il volo per la seconda meta di Ange Capuozzo

Torna su