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Dove la partita può essere vinta e persa  (medie a partita dopo le prime due giornate)
Ha senso tenere nel Sei Nazioni una squadra che non vince da nove partite, ha ottenuto un solo successo  nelle ultime quattordici e la cui ultima soddisfazione nel torneo rimanda a più di mille e novanta giorni fa? Quella squadra, tanto per chiarire, non è l’Italia, bensì la Scozia che non batte la Francia dal 2006 (l’Italia ha vinto contro i Bleus nel 2011 e nel 2013), il Galles dal 2007 (come gli Azzurri) e l’Irlanda dal 2013 (idem).
Questo per chiarire l’inutilità delle polemiche sollevate di tanto in tanto da chi dice che dovremmo uscire dal Sei Nazioni…
Qui sotto trovate un’analisi comparata delle due formazioni, Italia e Scozia, alla luce delle prime due giornate del torneo 2016: dove si può vincere e perdere il match.
L’Italia ha dalla sua un’ottima efficienza in mischia e touche e una capacità di rubare i palloni nei raggruppamenti (turnover) decisamente superiore a quella della Scozia
La Scozia può contare sulla precisione al piede di Laidlaw e su un’efficienza maggiore in difesa (89% di placcaggi riusciti) e solo 4 buchi concessi a partita, contro gli 8 dell’Italia.
Sulla carta la partita dovrebbe essere molto combattuta fino alla fine.

Italia

media a partita

Scozia

15

punti fatti

16

31,5

punti subiti

21

11

punizioni concesse

8,5

60%

percentuale di successo calci piazzati e trasformazioni

89%

87%

percentuale di successo nei placcaggi

89%

17,5

turnover concessi

18

7

turnover conquistati

3,5

91%

Percentuale successo in touche

78%

2

media touche rubate a partita

0,5

85%

Percentuale successo in mischia

83%

121

Azioni individuali

109

375

media metri a partita

331

5

difensori battuti

6

13

chiaro prese di vantaggio (“buchi”)

12

8,5

Buchi concessi agli avversari

4

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