vai al contenuto principale

Alla fine di due lunghi secondi atti, Europa-Resto del Mondo 5-5. Quando a giugno e novembre il rugby si sfida, le etichette di solito sono due: Guerra dei Mondi e Nord contro Sud. Per la presenza in questi scontri incrociati di Giappone, Canada e Usa, ne variamo un’altra: Europa-Resto del Mondo.

E così, per il momento, Europa-Resto del Mondo 5-5. La vittoria dei “canucks” sulla Russia (46-21, ndr) porterebbe in vantaggio il RdM ma il test, absit iniuria verbis, non può essere posto sullo stesso livello degli altri. La parità, in ogni caso, ritorna se nel computo finisce la vittoria della Spagna su Samoa, con biglietto staccato per il torneo olimpico a 7. La palla del rugby non è più ovale. E’ globale.

Qualcosa è cambiato? Soprattutto è cambiata l’Inghilterra. Qualcuno dice che Eddie Jones somigli a José Mourinho. L’uno e l’altro sono dialetticamente abilissimi, bravi ad attirare i fasci dei proiettori dell’attenzione su se stessi – e a evitare che disturbino la squadra -, ad accendere rapidi falò, a organizzare rapidi raid all’insegna della provocazione. Il tasmaniano interpreta con un sorriso sottile sulle labbra, il portoghese con un’espressione intensa, degna di un consumato attore dell’Old Vic.

Jones ha già riportato la vittoria nella serie con l’Australia (una prima assoluta) e ora punta su Sydney per uno “whitewash” che scandirebbe una seconda campagna perfetta dopo quella consumata con lo Slam. E’ uno Wellington più che un Napoleone (la saldezza e la convenienza della posizione contro l’azzardo dell’assalto) e sta marciando a medie molto tonde: otto su otto, 100%.

E’ in forza di queste Ceneri consumate ai danni dei Wallabies che l’Europa tiene il passo e propone un nuovo scenario. Potrebbe essere ancora diverso, sorprendente, se la partita di Johannesburg fosse durata un’ora, prima che le cariche dei Boks e la scarsa abitudine all’aria rarefatta fiaccassero gli irlandesi. Al bilancio dà una piccola mano anche l’Italia con quella faticata vittoria californiana che ha portato lietezza in un nuovo ambiente dove regna una serenità che non vuole essere di facciata. Non lo è.

Il terzo atto si sta avvicinando. A teatro è il momento degli acuti e degli scioglimenti. A novembre, a grande richiesta, si replica.

(foto Cameron Spencer/Getty Images)

Tutti i risultati dei primi due week end

Australia – Inghilterra 28-39

Nuova Zelanda – Galles 39-21

Sudafrica – Irlanda 20 -26

Argentina – Italia 30 -24

Australia – Inghilterra 7 -23

Nuova Zelanda – Galles 36 -22

Sudafrica – Irlanda 32 -26

Usa – Italia 20 -24

Argentina – Francia 30 -19

Giappone – Scozia 13 -26

 

Torna su