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Noah Caluori, 19 anni, 1,94×100, una meta all’esordio in Prem contro il Newcastle, cinque nella demolizione, 65-14, che il Sale ha subito dai Saracens. Steve Borthwick si è affrettato ad aggiungerlo alla lista per i test d’autunno.

Il padre di Noah è Andreas, nativo del Graubunden, i Grigioni, il cantone svizzero dove si parla italiano, ma Noah preferisce lo schweizerdeutsche che sa far scorrere fluentemente. La mamma, Grace, è nigeriana. Le radici svizzere son profonde: Noah ama arrampicarsi, saltare, tuffarsi, andare sugli sci a tutta velocità. E così, poco più adolescente, è diventato imbattibile nel gioco aereo. Gli Sharks ne sanno qualcosa.

E’ cresciuto in un ambiente dove ha respirato sport: il padre lavora nel marketing, collaborando con Roger Federer e con la federazione svizzera di sci. Noah ha iniziato a scuola e a 15 anni è andato a perfezionarsi in un club di antica tradizione, il Blackheath. Ai Saracens è benvoluto da tutti (“è umile, simpatico, vuole imparare”) e a mensa ha iniziato a introdurre cibo nigeriano.

“Ci ha battuti da solo”, ha commentato Alex Sanderson director dei Sale Sharks. “Se va avanti così, batterà il mio  record di mete”,ha confessato Chris Ashton the Diver che ha ammirato lo stile di tuffo di Noah. Per uno che sfida discese e crepacci, una cosetta da niente.

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