
Gonzalo Quesada sa che sabato prossimo sarà un’altra partita, che gli Springboks giocheranno un rugby più veloce, più al largo, sfruttando i calci alti per andare a riprendersi il pallone. Sa che sarà un’altra partita, ma intanto si gode gli elogi e la sorpresa. “Per il 90 per cento sono fiero della squadra, di come si è comportata in campo, di come ha reagito a questa settimana di preparazione, agli infortuni che ci hanno tolto sette giocatori, e in ultimo il capitano Giacomo Nicotera. Al 5 per cento sono soddisfatto perché non abbiamo preso meta da drive contro i più forti di tutti, ma anzi ne abbiamo fatta una. E l’ultimo 5 lo dedico alle cose che non sono andate esattamente come volevamo, ma zero delusione o arrabbiatura”, dice il ct.

E aggiunge guardando Niccolò Cannone capitano di giornata: “Credo che se abbiamo fatto questa partita è perché Niccolò era il capitano, per come la squadra si è legata a lui a partire da Nicotera che lo ha guidato verso questa partita. Per quello che ha detto prima di giocare, per quello che ha messo nell’incontro”. A partire dalle lacrime. Giovedì quelle di Nicotera che doveva rinunciare alla partita, oggi quelle di Cannone all’inno. “Io sono emotivo, non mi vergogno di mostrarlo. Ero dove sognavo di essere fin da bambino, quando guardavo le partite degli Springboks in televisione e cantavo il loro inno. Sono arrivato qui da capitano, una cosa che non scorderò mai, e ho segnato anche una meta. Cosa ho detto prima della partita? Che ognuno pensasse a qualcuno a cui dedicare la partita, qualcuno da sentire vicino nei momenti più duri”.
“E’ stato un test di comportamento, di carattere. Dobbiamo vedere chi è pronto per questo livello, e sono molto soddisfatto di chi è entrato dalla panchina, degli esordienti, Dimcheff, Odiase e Canali. L’unica cosa negativa di oggi è l’infortunio a Lorenzo Cannone. Ha riportato un trauma contusivo alla schiena, valuteremo nei prossimi giorni se è ultilizzabile per il prossimo test”.
Nella foto di apertura Niccolò Cannone, capitano azzurro, lanciato verso la meta su assist di Dimcheff (Foto Federugby)