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Dura un tempo la grande illusione di aver smaltito i dolori per la legnata incassata con la Francia, il prato di Twickenham resta un incubo per l’Italia incapace di trovare contromisure all’arroganza inglese. Pronti via e subito si paga la tariffa di quella prima meta istantanea alla quale non si trova il modo di mettere riparo: Varney perde un pallone, l’Inghilterra lo recupera e in soffio diventa un’onda irrefrenabile, Daly fa tanta strada fino al tuffo di Tom Willis. Finn Smith trafsorma e inizia il suo show con i piedi, dalla piazzola o in gioco aperto i suoi calci saranno una sentenza. Si parte di rincorsa e pian piano l’Italia inizia ad aggredire, si muove con ordine in difesa, avanza senza palla e gli inglesi non sembrano gradire. Alla prima volata che sa di attacco studiato Garbisi mette Brex nello spazio con un preciso calcetto, palla a Ioane sulla fascia e replica dell’invito al piede, con Capuozzo che può correre libero nella prateria. Meta e pareggio, l’Italia è viva.

La meta di Markus Smith in apertura di secondo tempo ha cambiato il volto della partita (Foto SixNationsRugby.com)

Sembra di rivedere l’inizio vissuto con la Francia, un pugno te lo do io, uno me lo dai tu, e così prima segna Freeman con la difesa azzurra che guarda impotente l’evolversi degli eventi e subito dopo risponde Vintcent che muove le gambe come in pochi sanno fare e finalizza uno slalom di Capuozzo che taglia a fette la difesa in bianco. C’è una partita, a Twickenham, non sembra vero.

Marcus Smith entra al posto di Ollie Lawrence che si accascia al suolo e riappare dopo mezzora in tribuna con un tutore che gli blocca la caviglia. Il cambio obbligato regala fantasia e velocità all’Inghilterra e anche un passaggio infinito che libera Sleightholme sulla bandierina. Inghilterra di nuovo avanti (21-17), ma c’è tempo per reagire, per arrivare nei 22 altrui, per trasformare un tuffo benevolo di Ellis Gange in ruck in 3 preziosi punti dalla piazzola. Si va al riposo e si sogna (21-17), è il secondo passivo passivo di sempre a Twickenham (dopo il 5-10 del 2017), ma i record si fermano qui.

Gallagher e Negri festeggiano Ross Vintcent dopo la meta del 14-14 (Foto Paul Harding/Federugby via Getty Images)

In 8 minuti il mondo ci crolla addosso, Marcus Smith, Tom Curry e Sleightholme puniscono dal 44′ al 52′ e mettono al sicuro punto di bonus e risultato. Inizia un’altra partita, di quelle che troppe volte l’Italia ha dovuto giocare. Segna Menoncello al termine di una sfuriata tutta muscoli e cuore di Zuliani, segna Earl quando la testa di tutti era già altrove. Fine dei giochi, adesso si chiuderà con l’Irlanda all’Olimpico, altra squadra che sa attaccare. Ci sono 5 giorni per trovare soluzioni in difesa, per mettere a posto il gioco al piede (in alcuni casi anche un metro guadagnato verso la touche può cambiare la storia delle partite), per dimenticare. E forse per salvare il nostro Torneo.

Guinness Men’s Six Nations IV giornata
Inghilterra v Italia 47-24 (21-17)
Marcatori: p.t. 3’ Willis tr. F. Smith (7-0); 14’m. Capuozzo tr P.Garbisi (7-7);  27’ m. Freeman tr. F.Smith (7-14); 31’ m. Vintcent tr. P. Garbisi (14-14); 35’ m. Sleightholme tr F.Smith (21-14); 38’ cp. P.Garbisi (21-17)s.t.  3’ m. M. Smith tr. F.Smith (28-17); 7’ m. T. Curry tr. F.Smith (35-17); 12’ m. Sleightholme tr. F. Smith (42-17); 31’ m. Menoncello tr. Paolo Garbisi (42-24); 41’ m. Earl (47-24)
Inghilterra: Daly; Freeman, Lawrence (8’pt. M. Smith), Dingwall (33’st temporanea Hill), Sleightholme; F.Smith, Mitchell (24’st Van Poortvliet); Willis (4’st  B.Curry), Earl (10’st Cunningham-South), T.Curry (15’st Hill, 19’ st. Earl); Chessum, Itoje (Cap); Stuart (20’st Heyes), George (13’st Cowan-Dickie), Genge (20’st Baxter)
all. Steve Borthwick
Italia: Capuozzo (30’st Allan); Ioane, Brex, Menoncello, Gallagher (37’ st. temporanea Capuozzo); P.Garbisi, Varney (15’st Page-Relo); Vintcent (10’st L.Cannone), Lamaro (Cap, 10’st Zuliani), Negri; Ruzza, N (29’st Favretto). Cannone; Riccioni (9’st Ferrari), Nicotera (10’st Lucchesi), Fischetti (20’st Spagnolo)
all. Gonzalo Quesada
arb: Andrew Brace (IRFU)

Nella foto di apertura la meta di Ange Capuozzo dopo un bel calcio a seguire di Ioane per il 7-7 (Foto Paul Harding/Federugby via Getty Images)

 

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