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Ah, la felicità degli azzurri di Quesada. Gli occhi che brillano, i lividi che segnano il viso ma che non fanno male, l’ebbrezza della vittoria all’Olimpico, a Roma, dove il Galles non sbatteva il muso dal 2007, era geologica Flaminio. “Siamo soddisfatti, dovevamo vincere e abbiamo vinto. Per vincere dovevamo seguire il piano di gioco del ct e l’abbiamo seguito. Abbiamo sempre avuto l’impressione di avere il match in pugno”, dicono all’unisono i grossi della mischia, Giacomo Nicotera, Simone Ferrari e Danilo Fischetti.

Ange Capuozzo, autore dell’unica meta azzurra, parla con i giornalisti (Foto AllRugby)

“Non che è in sé sia granché divertente fare mischie e placcare, placcare e fare mischie e poi ancora placcare, ma con quella pioggia battente non si poteva fare altro. Il piano di gioco è stato modificato in base al meteo, ma chi se ne importa di fare tanta fatica sotterranea se questo permette di conquistare un calcio di punizione per Tommy (Allan), di mettere i trequarti sul piede avanzante e aiutare Paolo (Garbisi) a fare quel buco e poi quel grubber magnifico per Ange (Capuozzo) che si tuffa in meta. Uno spettacolo che ripaga da ogni sacrificio”.

Danilo Fischetti (coperto), Simone Ferrari e Lorenzo Cannone in mixed zone a fine gara (Foto AllRugby)

Questi ragazzi hanno battuto il Galles tre volte negli ultimi quattro confronti, Allan non aveva mai vinto una partita a Roma nel Sei Nazioni. E ha schiacciato i gallesi, i neozelandesi d’Europa, i giocatori che “è impossibile battere, al massimo è possibile segnare qualche punto più di loro”, diceva il reverendo Going.

Non è che è diventato finalmente normale “abitare” nel Sei Nazioni? “No – dice Nicotera – non che non pensiamo al blasone del Galles, alla sua Storia, al fatto che siamo entrati in campo da favoriti e che siamo pure riusciti a confermare il pronostico. E’ che non sopportiamo e non sopporteremo mai sentire dire avversari, anzi, tecnici e commentatori, dire che è imbarazzante perdere contro di noi. Finché ci tengono così poco in considerazione la nostra rabbia non calerà mai”.

In mischia l’Italia ha confermato la sua solidità (Foto Stefano Delfrate)

“Che meraviglia poter volare in meta in quel modo – dice Ange Capuozzo, la fronte coperta a metà da un livido che richiederebbe una “fiorentina” – Vero che è stata una partita di sacrificio per noi trequarti, ma che importa, siamo tutti al servizio di questo gruppo meraviglioso di giocatori. La prossima volta saremo qui con la Francia? Un’altra occasione per noi, di dimostrare la nostra crescita, di divertirci in questo stadio che ci sostiene con tanta forza, con tanto entusiasmo”.

Nella foto di apertura la soddisfazione di Lorenzo Cannone (man of the match) e Michele Lamaro a fine partita (Foto AllRugby)

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